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DI MARCO POLO XIII basciata (li Carazan, tanto al Gran Can, ai suol baroni piacque il Polo, che tutti lo commendarono di gran senno, e di gran bontà, e dissero che se vivesse diverrebbe uomo di grandissimo valore - E il monarca giusto remuneratore dei suoi meriti, sei chiamò sopra tutte le sue ambasciate ( tom. /• Proem.). XVIII.Tanta autorità, tanti onori a straniero conceduti dall'Impe- radore, il distinguer Marco più d'ogni altro barone, destò grande invidiai Fbid.) E se l’aulico veleno non fu mortifero al Polo,dee conghietturar- si, che avvenisse per la natura delle sue faccende,che lo trattennero lontano dalla corte . Infatti afferma, che di poi non cessò dall’andare in ambasciata pel Gran Can, tanto ei fu sodisfatto della prima; cosi potè apparare dell’Asia, più che nessuno uomo che nàscesse al mondo ( t. i. p. -7. ) . Ebbe uffici anche di grand’ onore : lo deputò Cublai a reggere Yan-gui , o la-tcheu, città che aveva su ventisette altre giurisdizione, ove risiedè per tre anni , È malagevole lo stabilire il tempo di quel governo, ma panni che ciò dovesse accadere, tornato che ei fu da Gara- xa n e da Mien. Quel reggimento era di tanta importanza, che usa vasi conferirlo ad un dei Gran Baroni dell’Imperio ( t. 11. Lib. //. cap. Co, not. I Gran Baroni erano i componenti i due supremi consigli,, che intendevano sotto 1’ immediata dependenza del Gra Can alle militari, e alle civili bisogne dello stato (i. 11. Lib.11. cap. 19.). XIX. In ispeciale discorso trattammo delle legazioni del Polo, e qui è duopo toccarle con brevità. E incerto se come lo segnano gl’itinerari dei Poli nella Tela del Salon dello Scudo, fosse di commis- sion del Gran Can a Caraeorum , e a Samarcanda . Non cade dubbio , che visitasse il paese di Tsiampa , e la Penisola oltre Gange (1), le An 1,85 isole del Mare Indiano, Sumatra , e il Ceylan , che navigasse il Canale dell;» Sonda , e così avesse agio, primo fra gli Europei dei secoli di. mezzo, di affissare le stelle « Non viste mai, fuorché alla prima gente «< che segnano il Polo Antartico ( t. //. p. 119. e not. 741)- XX. Le ricchezze del reame di Kuaua, o della moderna Giava , mossero il rapace Cublai ad inviarvi un legato, per intimare all’isola di sottoporsi a tributo. Proposta tanto ingiuriosa, fu accolta con tanto sdegno, che bollato in volto il messaggio,lo rimandarono vituperosamente al (1) I Codici ptà autorevoli del Milione segnano l'anno 1285, per questa legazione ( Par. 1 p. 189 ) . Sappiamo dalle Storie Cinesi ohe il Gran C.in per raccorre i tributi ri »pedi poderoso naviliu . Il signor della contra la crasi sottomesso a tributo.. Pére che di li s» recasse a Sumatra la prima volta«