Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/270

So valuta ; loro armi sono archi e spade e mazze (i), ma d’archi si aiutano più che d’altro, imperocché egli sono troppo buoni arcieri. In loro dosso portano armadura di cuoio di bufale , e d’altre cuoia forti ; egli sono uomini in battaglia valenti duramente ; e dirovi com’egliono si possono travagliare più (2) che gli altri uome- ni, che quando bisognerà, egli andrà e stara un mese sanza niu- na vivanda, salvo che vivere di latte di giumente e di carne di loro cacciagioni che prendono, e il suo cavallo viverà d’ erba che pàscerà , e non gli bisognerà portare nè orzo, nè paglia. Egli sono molto ubidienti al loro signore ; e sappiate che quando e’ bisogna, egli andra e starà tutta notte a cavallo, e il cavallo sempre an- dra pascendo, e sono quella gente che ('•>) più sostengono travaglio , e meno vogliono di spesa, e che più vivono, e sono per conquistare terre e reami (4) . Egli sono così ordinati, che quando un signore mena in oste centomila cavalieri ad ogni mille fae un capo, e a ogni diecimila un altro capo (5), sicché non ha a parlare se 11011 che a dieci uomeni lo signore delli diecimila, e quegli di centomila non ha a parlare se non che a dieci, e così ogni uomo risponde al suo capo (a). Quando 1’ oste va per monti e per valle sempre vanno innanzi dugento uomini a sguardare, e altrettanti di dietro e dal lato, perchè l’oste non possa essere assalito , che noi sentissero ; e quando egli vanno in oste dalla lunga portano bottacci (li) di cuoio, ov’ egliono portano loro latte , e una pentola, ov’ egliono cuocono loro carne, e portano una piccola tenda , ov’ egli (6) fungono dall’ acqua ; e sì vi dico, che quando d’elli è bisogno, egliono cavalcano bene dieci giornate senza vivanda che tocchi fuoco , ma vivono del sangue delli loro cavagli, che ciascuno pone la bocca alla vena del suo cavallo e bee. Egli hanno ancora loro latte secco come pasta, e mettono di quel latte nell’acqua, e disfannolovi dentro, e poscia il beono ; evincono le battaglie altresì fuggendo come cacciando (c),die fuggendo saet- (1) Ciò vien confermato ( Hist. de Genguìz-Can par Petit de la Croix p. 191. ) (2) la battaglia ( C. Pucc. ) (5) Che più male , e travaglio sostengono ( C.Pucc.) (4) Buonissima gente ( Cod. Pucc. ) (5) Sicché non ha a parlare lo Signore se con dieci uomini il Signore de diecimila , e quello di centomila ( Cod. Pucc. ) (6) Si cuopron dall' acqua ( Cod. Pucc. ) . (a) Tale divisione dell’ armata fu una (¿>) Bottaccio , barletto, o fiasco ;voce istituzione di Genguiz-Ghan secondoPetit usata dal Boccaccio gior. 7. nov. 5. de la Croix ( Hist. p.97. ) ma era in uso (c) Cacciare qui per incalzare o presso i Tartari anche innanzi di esso . spingere * re-