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DI MARCO POLO XXIII il nobile divisamento di farne copia ai loro concittadini, avvegnaché lunghe peregrinazioni non estinsero in essi amor di patria. Figli di due celebri repubbliche, voller giovar loro, non solo col senno , ma colla mano, e il Greco per salvare Alicaruasso dalla tirannide di Liddamo combattè, il Veneto lo fece valorosamente contro i Genovesi, che volevano opprimere la patria sua ; ma quelli ne ebbe in premio T esilio , questi la prigionia. Narrarono ambedue cose non più vedute, nè udite, e nè ebbero fama di menzognieri , quatunque dichiarassero di narrare nuli solo ciò che viddero,ma ciò che udirono, in etadi,nelle quali non era argomento di vanità il non credere, anzi gli uomini per naturai lealtà erano creduli di soverchio : per le favole udite e narrate, molti gli biasimarono, altri più accorti gli escusarono, e seppero scevrare ciò che dissero per fatto proprio, o d’altrui, e per ciò furono ambedue acremente assaliti e difesi ( Herod. de V Archer. Vie d’ Herod. t. i. ). Non è mio intendimento l’esaltare il Polo a detrimento del vero, che dee essere il primiero scopo dello scrittore , nè perciò per T abbondanza della locuzione , nò per potente eloquenza voglio il Veneto al Greco agguagliare, nò credo che meritino i tre libri del Milione i nomi delle Grazie , come si meritarono quello delle Muse i nove dello storico d’ Alicaruasso . Il Testo da noi pubblicato per semplicità e ¿schiettezza di favella è a niuna delle prose del secolo deci- nioterzo secondo, ma cotal pregio non è del Polo, ma del volgarizzatore, o per meglio dire del fiorentino dialetto di quella età, poiché tuttor si disputa in qual favella fu dettato il Milioue . Il Veneto cede dunque all’Alicarnassense per l’abbondanza, l’eleganza, l’armonia dello stile, più per fato dei tempi, che per disparità d’ ingegno ne’due. L’ Italia non era ancora ai tempi del Polo, colta , eloquente quanto la Grecia ai tempi d’ Erodoto . Spuntavano appena appo noi i primi fiori del poetar gentile per opera dei Cavalcanti , e dei Cini . Era giunta all'apice dello splendor letterario la Grecia ai tempi d’Erodoto, e già avevan fama d’eccellentissimi istorici, Ecateo, Santo Lidio, Ellanico di Lesbo, Conon Lampsaceno. Il Greco nipote di Pariasi, celebre poela d'Alicaruasso, ebbe probabilmente la più colta, ed accurata istruzione . Il Veneto si educò nel tumulto de’viaggi, e può dirsi di lui come d' Ulisse, ch’ei apparò, perche.* Di molti uomini vide le cittadi, Ed il genio conobbe e il sentimento . Ma in politica, in ardimento, in destrezza, nel condurre a termine cose difficilissime ili un vinse il Polo, come a ragion deesi inferire dalla fiducia che dimoslrogli il più potente dei Gengiscanidi : ne io credo ■