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44 suoi baroni per far ciò, e quando gli Tarteri viddono quello che il Signore (i) voleva fare, egli ne furono molto dolenti, allora si partirono tutù insieme, e andarono per luoghi diserti verso tramontana, tanto che ì Preste Giovanni non poteva loro nuocere ; » rubellaronsi ('/) da lui, e non gli facevano nulla rendita, e cosi dimorarono un gran tempo (2) . Si. COME CINGHYS FU LO PRIMO CANE Ora avvenne che nel (187. anni gli Tarteri feciono uno lord re eli’ ebbe nome Cinghys (,H) Cane. Costui fue uomo di grande valenza e di senno e di prodezza ; e sì vi dico, che quando costui fu chiamato re , tutti gli Tarteri quanti 11’ erano al mondo, che per quelle contrade erano , si vennoro a lui, e telinolo per signore ; e questo Cinghys Cane tenea la signoria bene , e francamente ; (4) e quivi venne tanta moltitudine di Tarteri, che non si potrebbe credere . Quando Cinghys si vidde cotanta gente , apparecchiossi con sua gente per andare a conquistare altre terre . E sì vi dico ch’egli conquistò in ben poco di tempo otto provincie; e non faceva male cui egli pigliava, nè non rubavano ; ma menavaglisi dietro per conquistare l’altre contrade; e così conquistò molta gente; e tutta gente andava volentieri dietro a questo signore veggendo la sua bontà . Quando Cinghys si vidde tanta gente disse , che voleva conquistare tutto il mondo : allora mandò suoi messaggi al Presto Giovanni, e ciò fu nel 1200 anni (4) e mandogli a dire, che voleva sua figliuola per moglie. Quando Preste Giovanni intese, che Cinghys avea domandata sua figliuola per moglie tennesolo a gran dispetto, (V) e disse: (5) non ha Cinghys gran vergogna di domandare mia figlia per moglie ? Non sa egli eh’ egli è mio uomo ? (7/) (1) Presto Giovanni (Cod. Pucc.') (2) Questo capo è molto abbreviato nel Cod. Magi. II. (5) Chinchis ( C. Ricc. ) (4) Così il Pucc. e Magi. 111. (5) a messaggi ( C od. Pucc. ) (a) Rubellarsì per partirsi dall’ ubbidienza del suo signore, havvene cseinpj nel Vocabolario tratti dal primo Villani . (b) Francamente cioè con modo ardito intrepido , e spedito . (c) Dispetto per offesa e dileggio a lui fatto . (d) Essere uomo d ’ alcuno per essere di lui vassallo . Il Borghini ( Discoi s. t. I. p. 520. ) disse „ Uomo dopo quelle gra» ,, piene dei Barbari, che affogarono l’Ila— ,, lia traportata (la voce) dal suo antico e „ comune a un nuovoe proprio signiiicato ristretta, cominciò a valere propria spezie di servitù che si disse oniaggio„.lJie il nostro usaste la voce uomo per servo si rileva nel * apo seguente ove in vece della prima usa la seconda vucc . »> » 0