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36 Egli è vero che quando 1’ uomo cavalca di notte per lo diserto, egli avviene questo, che se alcuno rimane addietro degli compagni per dormire, o per altro, quando vuole poi andare per giugne- re gli compagni, ode parlare i spiriti in aere che somigliano ( i ) gli suoi compagni, e più. volte è chiamato per lo suo nome proprio, e è fatto disviare talvolta in tal modo, che mai non si truova, e molti ne sono già perdutile molte volte ode l’uomo molti istro mentì in a - ria , e propriamente (2) tamburi. e così si passa questo gran diserto . Or lasciamo del diserto, e diremo della provincia, eh’ ee all’ u- scita del diserto (a). 44- della gran provincia di tangut. All’ uscita del diserto si truova una città (3) che ha nome Sa- chion , ch’ee al Gran Cane. La provincia si chiama Tangut, e adorano gl’ idoli ; ben è vero , eh’ egli v' ha alquanti Cristiani Nesto- rini, e havvi Saracini. La terra è tra levante e greco . Quegli degl’ idoli hanno per loro ispeziale favella. Non sono mercatanti, ma vivono di terra ; egli hanno molte badie e monisteri tutti pieni (1) Le bocì de’ suoi compagni ( Cod. Puec. ) (2) Specialmente ( Cod. Pucc.) (5) Una Provincia che ha nome Sagion ( Cod. Pucc. ) . (a) Accade nei vastissimi deserti d’Asia e d’AfFrica un fenomeno detto la La- vandaja, e dai Francesi mirage, che tutta la dottrina del secolo non sa spiegare . E un illusione ottica, per cui sembra vedere in quelle inospite regioni , abitazioni e acque , che all’appressarsi al luogo ove parea vederle dileguatisi a gran cordoglio del viaggiatore . Ciò può avere cagionato il disviamento d’ imprudenti viandanti.E nel secolo di Marco Polo potè essere attribuito a influenza di maligni spiriti, ed eccitare quei notturni terrori , che rendeano credibili gli altri racconti fatti al nostro dagl’ immaginosi Orientali, e specialmente le illusioni acustiche che sono avvertite da esso . Tanto più che siccome ei dice,che ciò accadeva a chi viaggiava di notte, o disgiungevasi dai compagni , ei sarà stato cauto di non avventurarsi in tal guisa per verificare il narratogli . Il Shaw , e il Niebuhr narrano elle ciò accade nei deserti d’ Arabia, e il Pallas nelle Steppe o solitudini piane e aride della Russia Asiatica. Tutti i naturalisti attribuiscono quelle illusioni ai vapori densi e ondeggianti che si sollevano pel caldo in quei deserti , che secondo il Pallas ingrossano 1’ aria e rendonla tanto fosca , che non traspariscano gli oggetti a poca distanza , quantunque soggiunge il viaggiatore, per una certa illusione ottica sembri che godasi di vista estesissima ; e le più picciole alture , l’erba alta appariscono altissimi monti, vaste foreste lontane, ed ogni oggetto sembra grandissimo . Talvolta ve- donsi colline circondate di acqua nei luoghi i più aridi . Vedesi un tal fenomeno anche nel Reame di Napoli ove è detto Fata Morgana, e Lavandaja . Evvi una memoria del Canonico Giovane intorno al fenomeno anzidetto ( Opusc. scelt. sulle scienze e le art. Mil. 1792. T.XV. p. ,45. ) . (¿) Dicesi viver d’accatto , viver di suo,viver di ratto, cosi usò il Traduttore viver di terra , cioè dei prodotti di essi^