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un altro luogo (i), che dura quattro giornate, nè più, nè meno fatto come le tre giornate, salvo che si trovano asine salvatiche. Di capo di queste quattro giornate finisce lo reame di Crema, e trovasi la citta di Gobiam (2) . 2 z7. DI GOBIAM. Gobiam è una grande città, e adorano Malcometto. Egli hanno ferro e acciaio e andanico (3) assai (4) : quivi si fa la tuzia , e lo spodio (c) : e dirovvi come. Egli hanno una vena di terra, la quale è buona a ciò, e pongonla nella fornace ardente, e in sulla fornace pongono graticole di ferro , e ’1 fumo di quella terra va suso alle graticole , e quello che quivi rimane appiccato è tuzia , e quello che rimane nel fuoco è spodio . Ora andiamo oltre . 28. D UNO DISERTO. Quando 1 uomo si parte di Gobiam 1’ uomo va per un diserto (1) Un altro deserto ( C. Magi. II. ) (?) Cobinam ( Cod. Ricc. ) Cobiam ( Cod Pucc. ) (5) Aiidaico ( Cod. Pucc• ) Indaco ( C.Magl. II. ) (4) IbiJiunl specula de■ calibe pulcra ( Cod. Ricc. ) . (a) Questo rapo è citato per intero nel Vocabolario alla voce spodio . Secondo il Ricettario Fiorentino,lo Spodio trovasi nelle fornaci del rame, nelle quali si trova ancora il Pomfolige che è la Tuzia degli Arabi, e si fa dalle faville che escono dal metallo . Lo spodio è fatto dalle parti più grosse e si trova nello spazzo della stanza dove si cuoce : „ si è visto „ venuto dall’Indie Orientali il vero spo- „ dio detto là Tabaxir „ ( Ricett. Fior. i6y6. p. 60. ) Ove parla della Tuzia , dice esser essa la Cadmia degli antichi, che generasi nelle fornaci anzidetto a forma di grappoli , appiccata alle volte delle medesime , o intorno a certe verghe di ferro , le quali per questo si mettono nelle fornaci , ovvero alle mura . Trovasene ancora una sorta a modo di pietra nelle cave del rame, secondoGalle- no, la quale è la Cadmia naturale detta dagli Alchimisti Giallamina, della quale se ne getta nelle fornaci del rame fuso , e se ne la la Pomfolige , lo Spodio , e la Cadmia fattizia che è la Tuzia ( ibici. p. 64. ) . Di questa ultima appunto parla Marco Polo . Colla Tuzia si fa un collirio del quale trattano molti. Meninski ne accenna di due qualità . La Tuzia naturale di colore azzurro e brillante che vien dall’India, che è la migliore : 1’ artificiale che fassi nel Kerman ( ove era appunto la città di Cobinam delPolo) che è bianca macchiata di verde ( Thes. Ling. Orient. t. II. p. 237.) . Il Sig. Lan- gles (Collect.de Petits. Voy. t.III. p.218.) riporta un passo d’ un Geografo Persiano,che narra che nel palazzo di Persepoli fu trovala Tuzia dell' Indie . Credesi che Avicenna usasse una tal voce per indicare la Calamina . Secondo 1’ erudito Francese chiamano cosi i Persiani un minerale che somiglia al Lapislazuli ( ibid. p. 212.). Lo Spodio secondo un viaggiatore Olandese è la cenere d’ un albero dell’ I- sole della Sonda che ripulisce la cute . ( Hist. Gen. des Voyag. t. VIII. p. 53. ) Ma questo è lo Spodio vegetale, di cui Sarla anche il Ricettario , come estratto alle radici del ruvistico , o dalle cime di mortella, o d’ ulivastro abbrucciato .