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23. del reame di crema.

Crema è uno regno di Persia che soleva avere signore per eredita, ma poscia che gli Tarteri lo presono si vi mandarono (1) signore cui loro piace. E quivi nascono le pietre che si chiamano turchiese (2) in grande quantità, che si cavano delle montagne; e hanno vene d’acciaio, e d’andanieo assai1. Lavorano bene tutte cose da cavalieri, freni, selle e tutte armi e arnesi. Le loro donne lavorano tutte cose a seta, e ad oro, e a uccelli, e a bestie nobilmente, e lavorano di cortine e d’altre cose molto riccamente, e coltri, e guanciali, e tutte cose. Nelle montagne di questa contrada nascono i migliori falconi, e gli più valorosi del mondo, e sono meno che falconi pellegrini; niuno uccello campa loro dinanzi. Quando l'uomo si parte di Crema cavalca sette giornate tuttavia per città e per castella con grande sollazzo; e quivi hae uccellagioni di tutti uccelli. Di capo delle sette giornate truova una montagna, ove si scende, che bene si cavalca due giornate pure a china; tuttavia trovando molti frutti e buoni. Non si trova abitazione, ma gente con loro bestie assai. Da Crema infìno a questa iscesa ha bene tale freddo di verno, che non si può passare se non con molti panni indosso.

24. di camadi (3).

Alla discesa della detta montagna ha un bel piano, e nel comin ciamento hae una città c’ ha nome Camandi. Questa solea


(1) Mandativi (C. Magi. III.) - (2) Turchie sche (Cod. Pucc.). (3) Cantaridie (Cod. Ricc.) Camandi (Cod. Pucc.) Camondi (C. Magi. II.) -

  1. L’indovinare qual sia la sostanza detta da Marco Polo Andanico, pose alla tortura i commentatori del viaggia tore. Fu detto al Ramusio da molti Persiani, che l’andanico era una sorta di ferro, o acciajo preziosissimo: che quando l’uno aveva uno specchio o spada d’Andanico tenevala come la più cara gioja. (Ram. Nav. t. II. Dichia. p. 14. ter.). Il Forster (Decouver. dans le Nord, t 1. p. 380.) s’appigliò all’opinione del Ramusio e cercò I’origine del la voce nella lingua Turchesca e Persiana, e volle dedurla dalla Persiana Dscheanck, che significa acciajo che coll’articolo si pronunzia Al - Dscheank. Il Duchange (Gloss. Vox Andanicum) congettura essere il ferro; cita l’instrumento detto Andena definito “instrumentum ferrum foci„. Siccome dal parlare il testo di vena fa riconoscere l’Andanico per una sostanza minerale, e facedovisi menzione anche dell’Acciajo, e perciò da questo metallo distinto, con getturerei essere forse quel ferro dolce, che mescolato coll’acciajo serve a fare le celebri lame damaschine, che si lavorano eccellentemente in Damasco.