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di marco polo xix

fu detto (i), a breve termine si divulgò, e ne fu di copie tutta Italia ripiena (2) . Tanto tutti desideravano sapere, ciò eh esso aveva veduto, o apparato,di così lontane regióni,e di un popolo ch’era il terrore dell’universo ( Ram. I. c.).

XXVI. Amarissima fu a Niccolò, a MalBo la prigionia di Marco, e il dolore aggravavano alcuni riflessi. Tanto animoso era l’odio delle due rivali repubbliche, che temevano che la prigionia di Marco durerebbe molti anni. Vedevano fallito il loro proponimento di accasarlo ( Ram. l.c.). In secoli morigerati è di grand’affare l’avere descendenza

desiderosi erano i Comuni, che non si spengesser que’nomi, che per ereditaria affezione davano sangue e sostanze a servizio della patria, che non si disperdesse il retaggio di virtudi e di esempi di nomate famiglie
si apprezzava non degenere nobiltà, che esercitava beneiica clientela verso le condizioni minori, e che manteneva vincoli di affezioni e di carità fra’vari ordini dello stato. Era grave ai Poli di lasciare tante loro ricchezze a trasversali, di mancare dell’estrema consolazione, che persona di loro sangue chiudesse loro le luci. Ciò recò Niccolò già molto vecchio, ma di complessione gagliarda ad accasarsi di nuovo ( Ramus. I. c.).

XXVII. Ma la pacificazione fra Veneti e Genovesi, creduta tanto lontana, per cui vanamente si erano adoperati principi e magnati, Matteo Visconti Vicario Imperiale in Lombardia, e Capitan Generale di Milano, con universale sodisfazion conchiuse,e le due repubbliche ne stipularono l’atto solenne il di Maggio del 1299. Così il Polo recuperò la libertà,e onoratamente tornò in patria,immune d’ogni menda della viltà ai suoi conpagni imputata (3). 11 Polo anche in questa occasione mani(1) » Ci comcncent le Lobrique de cest livre, qui est appellé le Divisament da monde». Tale era l’intitolazione che portava da primo la relazione ( Parig. 1.

chap. I. ). Nel lesto che pubblichiamo è appellato il libro di Marco Polo, Cittadin di Venezia, nel quale tratta delle condizioni, c provincie del mondo. Intorno a questo Rustichello vedasi Stor. del Milione ( p. ix. not. 4. ) . Quanto al soprannome dato ad esso e al suo libro di Milione ( Ibid. cap. xxvi ) (a) Ciò dichiara quanto erronea sia l’asserzione del Signor Pinckerton, che il viaggio del Polo rimase ignoto (Geograph. t. iv. p. 158. ) (3) Qui non può darsi fede al racconto del .Ramusio, la cui somma autorità è smentita dalla Cronaca d’Andrea Dandolo . Imperocché non è possibile l’imagiDare, che nel far la pace non fossero riposti in liberta i prigionieri . Anzi che lo lusserò si deduce dalle parole stesse dello .storico ( Andr. Dand.l.c.p. 409 ).» Mu19 tis eo tempore ( fatta la pace ) ex Sopracomìtibus Venetorum, prò Curzolae fa* cto detentis, et de aliis qui codem bello secus Curzolam timiditate fugerunt, in