Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/215

DEL MILIONE CLXKl significa braciere. Nel Portulano si veggono segnate due isole pertinenti a questo aggruppamento, ma più a tramontana, che si conosce corrispondere alle due Azoridi,che sono a settentrione, e che la dimensione ristretta della nostra tavola non ci ha dato agio di farle delineare; una di esse è senza nome, l'altra è detta de Corvis Marinisi ed è veramente argomento senza replica, il recare lo scoprimento delle Azoridi, ad un età anteriorea quella del Porlulano,e per opera probabilmente dei Genovesi, il ravvisare che una di esse,Isola de’Corvi come tuttora si appella . Perciò nel suo discorso sul Antilia,conchiuse rettamente il Buache, che le Azoridi erano state frequentate dai naviganti molto innanzi 1 eia , che dagli scrittori di queste cose si assegna al loro scoprimento, come della Madera, di Porto Santo, e della costa aifricana , mosso dall’evidenza , affermò il Walkenaer. XXI. Ora a gloria dei Genovesi è duopo 'notare, che secondo il Barros,il Cupo di Non era il termine delle terre cognite lungo i litorali affricani, e che non più oltre s’inoltravano i naviganti di Spagna : imperocché a quel tempo non erano avvezzi ad ingolfarsi nel pelago del mare, e tutte le loro navigazioni erano per giornate, o poste, che noi chiamiamo singradure, sempre a vista di terra ( Asia p.6.). Ma io credo che i Genovesi,e gli altri che volevano industriarsi in quei traffici,a bella posta occultassero le loro scoperte, ed anche a bello studio spacciassero favole capaci d’atterrire i naviganti. E che perciò avesse vita il proverbio : chi passerei il Capo di Non, o tornerà, o non ( ihid. p. 8. ): così la favolosa isola di Man Satanassio, segnata nella tavola del Bianco, e le altre spaventevoli emblematiche figure, che esprimevano non doversi inoltrare in quei mari, e che sono delineate nel Mappamondo de’ fratelli Pizigani. Ed è prezzo deli opera l’avvertire, che ninno di quegli accenni spaventevoli, ma favolosi, trovasi nel Portulano che illustriamo: evidente dichiarazione che fu fatto da chi navigava per quei mari, e a scorta di naviganti,che si volevano confortare,e non disanimare dallo scoprire. Da quanto abbiamo detto può concliiudersi, che questo formidabile Capo di Non lo avevano oltrepassato non solo i Genovesi, ma anche i Catalani, ed anche il Capo Buiador ( v. sop. cap. : che il Barros nella sua Storia degli scoprimenti alfricani , trattò soltanto di quelli fatti dalle sue genti, inespertissimi nel navigare in quell’elà : ma ciò non menoma la gloria del magnanimo Don Enrico , che con tanta perseveranza volse le sue genti a scoprire . Che poco arditi furono i primi tentativi dei Porlughesi , e che anzi timidamente si valsero dei lumi di chi vi navigò innanzi di loro, perchè erano intrecciati di favole spaventevoli. CLXXII STORIA