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DEL MILTON E CLXV puto io). Di questo fatto toccò il chiarissimo Tiraboschi, che per corroborare l’autorità del Foglietta, che a lui sembrava recente,le diè polso con quella di Pietro d’Abano coutemporaneo dei due Genovesi navigatori (11) XV. Ignoriamo se i Genovesi facessero ulteriori tentativi di girar l’Affrica per giungere all’ Indie per mare . Certo egli è che non rimase occulto all’ Europa lo scoprimento di Guinea , il ricco traflico d’oro che si faceva all imboccatura dei suoi fiumi; lochò tentò la cupidità d’altre genti emule dei Genovesi a dividerne seco loro il profitto. L'anno 1.34& uscì di Ma iorca con una galeazza,il Catalano Giovanni Ferna per navigare a Ruiauro, o al Rio dell Oro : ma è da presumere che andasse perduta la nave , imperciocché nè di essa , nè del capitano si fece ulteriore ricordanza . Ne dobbiamo al Graberg la notizia , tratta da un ricordo del Codice rammentato (12), e che contiene altre preziose notizie; ivi e detto che il fiume al quale volse il corso il Ferna era detto Vadainel, e Rujauro , perchè vi si raccoglieva l’oro di paiola ; che a quella industria si volgevano i più degli abitanti: che il fiume aveva una lega di largo , e fondo per le navi della maggior grandezza. Il Grazio) Di questo fatto parlano il Casoni, e il Foglietta, e l’ultimo nei seguenti termini: « seguì in quel tempo una cosa , la quale, comecché fosse tentata per privati « consigli j tuttavia perchè dimostra di quanto vivaci ingegni siano stati in ogni « età gli uomini della nostra nazione , non si doveva in verun modo tacere , perii ciocché questo anno { 1292.) Teodisio d’Oria, e Ugolino Vivaldi ¿fatte e armate « due galee in privato > si mossero a tentare un’impresa di grand' ardimento > e « d" animo inleiUo a cose grandi , di aprire la via d’andar nell’Indie per mare, invi fino a quel tempo dal mondo non conosciuto. E usciti dallo stretto di Gibilterra, « drizzarono il cammino versoponente{ ma probabilmente per i fatti allegati verso mezzodì ) : e che avvenisse di questi uomini , e che fine avessero i loro vasti perivi sieri, non ne tornò a noi veruni novella ( Fogliet. Stor. di Genov. i5()7- in fol* p. a31.): clic navigassero per ponente è congettura posteriore agli scucprimenti del Colombo . (ìi) « Parum ante ista tempora lanuenses duas p aravere gaieaSj qui per Ga- « des He rculis jnfine Hispaniue situatas tranviere : quod aule ni de illis contingcrit, • lam spacio fere trigesimo ignoratur anno.( Petri Aban. Conciliai. DilFcrent. lxvii.) (12) Recessit de civitate Majorisarum galeatia una, Ioannis Ferne Catalani in fé sto Sancii Laure ntii, quod est in decima die rnensis Augusti, anno Domini i3|6. causa eundi ad Rujaura, et de ipsa galeatia numquam poslea ali quid novum ha- biierwit. Istud flurnen de longitudine vocatur Vedanicl, et simililer vocatur Rujau- ri , quia in eo recolligitur aurum de paiola . Et scire debeatis , quod major pars gentium , in partibus istis habilantium , suni electi ad colligendum aurum in ipso !fumine , qui habet latitiulinem uni ut legue , et fondimi prò majori nave mundi . Istud est caput finis terrarum A(fric<ie occidenlalis eie. CLXV