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DEL MILIONE CLX1 z amento della scienza geografica , ma sibbene da cognizioni peculiari che poterono per proprie indagini procacciarsi i Genovesi, e di cui non fecero copia alle altre genti europee. Il perfezionamento avvenuto nel segnare con tanta maggior esattezza gli sporgimenti, le incurvature, i rientramenti dei litorali , in che tanto pregievoli sono le carte che pubblichiamo, almeno per ciò che concerne la costiera occidentale dell Affrica, debbesi assegnare alla scoperta della virtù dell'ago calamitato, che nel secolo xiv, e forse prima, fu applicata dagli Europei alla navigazione, lo che non usaron fare nè gli Arabi, nè gli altri Orientali. Ciò afferma il Barros dei suoi Portughesi : « erano avvezzi ( ei dice) « alle navigazioni che allor si facevano di levante a ponente , portando « sempre la costa in mano per il rombo dell’aguglia, o calamita, e non « sapevano tagliar si lungo,che salvassero lo spazio della punta del Caie po Boiador « ( Traduz. dell Ulloa Ven. i562 p. 5. terg.y. che se ciò era nocivo al progredimento delle scoperte , era utilissimo per ¡studiare 1 andamento delle costiere, e aggiustatamente delinearle. XII.Come i Genovesi acquistassero lumi positivi sulla possibilità di girar l’Affrica,e ne conoscessero la sua configurazione, lo diremo fatte alcune altre osservazioni relative alle tavole che pubblichiamo . Quantunque come dicemmo la carta generale dell’Affrica sia puramente dimostrativa , non è malagevole il riconoscere quali siano i due gran fiumi ivi seguati, che sboccano nell Atlantico. Il più settentrionale è quello stesso che nella carta particolare è contrassegnato col nome d Alvei Nal, e che tuttora Nul si appella , fiume che sbocca un poco a mezzodì del Capo di Non: ivi si legge: hic colli gì tur aurum . Può destarsi il dubbio se il più meridionale sia il Senegai,o la Cambia, ma il leggei visi Provinila Ganuya, e con ¡scrittura , che interseca il fiume, dilegua ogni dubbiezza, imperocché sappiamo dal Barros, che il Senegai divide le terre de’ Mori Azenegui, da quelle àe’ Mori di Guinea, detti Gialof ( Asia p. i3. ) (6). Questo nome non fu apposto alla contrada dai navigatori europei, ma essi per attestato del Barros lo appararono dai natii, che la loro contrada Guinehaua chiamavano^), voce che molto si accosta (6) Osserva il sig. Graberg ( l.c. p. 286) che la Genehoa ramentata dagli antichi navigatori è il paese detto da noi Senegamhia, e che tuttora lo appellano gli Arabi Gcncoa , o Genehoa, ; che secondo Leone Affricatio era detto Gheneoa dagl' Italiani mercatanti, dai Genita , popoli che abitavano il paese, che i Portughesi appellarono Ghinea, e che si estende dal Senegai alla Gambi» ( apud Ram. t. 1. p. 78.). (7) Il Barros parlando dell'Infante DonEnrico,magnanimo promotore degli scuo- drimcnti portughesi, dice : « che s’ istruiva de’ popoli dentro terra a mezzodì di U CLX1I STORI