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CL VI STORIA dalla Taua fino allo Stretto dei Dardanelli, un poco a Mezzodì di Gallipoli . Tavola II. Leisole dell’Arcipelago. Queste due Tavole meritano particolare studio. Conoscevano gl’ Italia ni quei littorali, quanto quelli della penisola : molti dei luoghi hanno nomi Italiani: di altri si è abolita la memoria , e queste tavole possono recare gran luce nella Storia Bizzantina . Tavola. III. Periplo del Mediterraneo dalla costa d’Asia, fiuo al Meridiano di Roma. Tavola IV. Parte settentrionale del Mediterraneo dalla costa d’ Epi- ro alla Spagna: comprende 1’ Italia ma non le isole; la costiera di Spagna è disegnata fino al fiume Segura, al mezzodì di Valenza: comprende parte delle costiere del Portogallo: le occidentali della Francia, dell’ Olanda, della Germania, il Periplo del Baltico: la Gran Brettagna: ma la parte settrentionale della Scozia, il Baltico perchè forse poco vi navigavano i Genovesi sono inesattameute raffigurati. A settentrione della Scozia è l’Isola di Sillent, che non credo voglia indicare il gruppo delle isole di Scheteland , ma Y Islanda : altre isole a Occidente della Gran Brettagna sono segnate coi nomi di Gaivaga, d’Ingildaque, e di Berzi. Tavola V. Comprende la Barberia dal capo di Serta fino allo stretto, i Litorali meridionali della Spagna e del Portogallo, parte d’Affrica e le isole dell’Atlantico; e questa parte appunto fedelmente copiata pubblichiamo. Non permesse la dimensione della carta nostra il disegnarvi due isole che pertengono alle Azoridi, e sono le più occidentali di quel gruppo. Tavola VI. Una delle singolarissime di questo Portulano, perchè comprende i peripli dell’ Adriatico e del Caspio . Non era dato che ai Genovesi in quella età di delineare l’ultimo coll’esattezza che visi ammira : infatti è raffigurato più ampio in lunghezza, che in larghezza,col suo ingolfamento nelle terre a greco. Alla bocca più orientale del Volga e scritto Bocca di Bosam,o di Kosam] della citta di Gitracan, ivi appellata Agitracam si dà il disegno. Sulla costiera occidentale sono segnate le Porte di ferro, Derbend, Baku: dentro terra ad oriente Boc- cara, col nome di Bochar . Ma ciò che dichiara la carta redatta , da chi vi aveva navigato, o copiata da una fatta sulla faccia del luogo, è il vedersi segnati alle foci del Volga,i luoghi che porgono sicuro ancoraggio. Nè abbiam occasione di maravigliarci d una tanta esattezza, apparando dal Polo, che i Genovesi avevano incominciato a navigar questo mare ai suoi tempi ( Milion t. ir. p. 3o. ) . E singolarissimo documento della loro arditezza, e della cognizione che avevano di quel mare è ciò