Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
RIA l’Atlante Cinese che illustriamo, è d’un secolo almeno anteriore al tanto celebre Atlante Sinico del P. Martini , e di due secoli a quello redatto dall’Anville sui materiali inviati a lui dai Gesuiti della Cina. Dunque è di somma inappellabile autorità per giudicare della capacità dei Cinesi negli studi Geografici. Il Dualdo parla di quella sorte di libri cinesi, che appellano Telùdili, che contengono l’istoria di ciascheduna città, e del suo territorio. E ira le molte cose notevoli che racchiudono , vi sono le piante delle città , il numero dei borghi, e delle ville che ne dipendono , colle loro relative distanze: distanze segnate a Lii, o Stadi, più o meno lunghi, secondo le diverse provincie («). Il Cadetti parla di queste sue collezioni di Carte Cinesi , nella relazione stampata dei suoi viaggi (/>). Ma siccome ignorava la lingus Cinese, avvedutamente, da un suo amico di quella nazione , fece estrar ne alcune importanti notizie. I nomi delle provincie cioè, le capitai delle medesime; il numero delle città di primo, secondo, e terzo ordini che contengono, non meno che le fortezze; il censo della popolazio ne; il numero delle milizie che ne stanno a guardia; l’ammontare de tributi , e alcune altre brevi notizie . E dietro tali lumi compilò un; breve dichiarazione delle tavole geografiche, che esiste manoscritta nel la Magliahechiana, utilissima per illustrare dette carte. Inoltre seri ss su ciascheduna Tavola il nome del paese che rappresenta , e i punì cardinali , lo che ne agevola il confronto cogli altri due Atlanti dell Cina testé rammentati. Tutte queste carte sono retate come le nostre . Gli spazj quadrai sono formati da linee orizzontali, corrispondenti ai paralleli, e da line verticali corrispondenti ai meridiani. Ma le corrispondenti a questi noi si ristringono verso la parte polare, perciò le carte si ravvisano costruii sulle misure itinerarie, e non dietro la scorta di osservazioni astro no miche . Infatti anche nel Pe-tche-li, provincia la più settenuionai della Gina , le linee corrispondenti ai meridiani, sono eguali a quell che corrispondono ai paralleli. Per agevolare la cognizione delle dimen sioni di dette carte, avverte il Carletti, che quanto alla carta gene» rale della Cina, ogni quadralo corrisponde a cinquecento Lii, ed ogn dieci Lii ad una lega spagnuola. Che la misura Cinese appellata Lio, < la distanza dalla quale può udirsi un uomo che ne chiami un altro, quadrati poi dell’allie carte dell’Atlante sono di looLii , o dieci leght 1’ uno , che corrispondono a trenta miglia geografiche , che per la prò (a) Pu Itilil. Prr>efa<~. p. VI. (¿>) Pa . II. p. 127.