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RIA i Viaggi dei Poli , trae le notizie dalla descrizione manoscritta, che ne fece lo Zannetti, quando furono rifatte, che ebbe 1 incarico di rinnovarne, e migliorarne le iscrizioni, e di aggingerle ove mancavano. Offerse il Griselini, ed il Senato Veneto accettò di rifare dette tele, ma dopo che esso ne avrebbe presentato io spolvero, per riscontrarne l’esattezza . Non vi fu fatto adunque, che qualche leggiero cambiamento, ove le tele erano lacere . Esiste anche oggidì lo spolvero della Carta che contiene il viaggio dei Poli . Ebbe lo Zannetti l’incarico di assicurarsi con un confronto della fedeltà del lavoro. Dimostrata l’esattezza della copia oggi esistente, passa lo Zurla ad esaminare, se le antiche tele fossero lavoro del Pvamusio, ed opina ch’ei ne avesse la direzione, madie l’esecuzione ne affidasse a Giacomo Gastaldi, che fu quello che fece le carte che vanno aggiunte alla sua celebre Raccolta di navigazioni e di viaggi: ciò lo desume sagacemente dall’analogia che avvi fra la carta del Salone dello Scudo, ove sono segnati i viaggi dei Poli, e quella che il Gastaldi pubblicò nel suo Tolomeo del 1543. ove sono delineate l’India, la Cina, e parte della California. Da ciò passa a trattare se queste tele fossero ai tempi del Gastaldo costruite, o da più antiche copiate. Paolo Morosi no, dice, che nel 133;}. essendo Doge Francesco Dandolo, fossero fatte le nobilissime Carte di Cosmografia , che a suoi tempi vedevansi rinnovate, e risarcite nel Palazzo Ducale . E di poi lo Zurla fa copia di alcune considerazioni dello Zannetti , relative alla tela, che conteneva i viaggi dei Poli, rifatta nel 17G2. la quale credeva non solo più antica di quelle del Gastaldo, ma anche anteriore alla celebre dei fratelli Pizzigani, lavoro del i367. Secondo lo Zannetti antica era in quella tela la parte, che rappresentava l’Asia; più recente quella ove in confuso erano espressi gli scoprimenti americani degli Spagnuoli . Infatti la parte asiatica era dipinta a tempera, a olio gli scoprimenti degli Spagnuoli ; e perciò è da inferirne, che fosse fatta la parte asiatica innanzi che Antonello da Messina portasse in Italia la scoperta di dipingere a olio . Inoltre la parte antica fu fatta, e miniata con somma diligenza, e vi furono segnati tutti i luoghi indicati dal Polo, non meno che raffigurate le cose da esso rammentate; e con una linea gialla vi era segnata la via in Asia da esso battuta , cosa che non fu accennata nell’altra parte, e che svela esser di mano e di tempo diverso: perciò non è da inferirne che la tela fosse posteriore alle scoperte fatte in America, ina che posteriormente quelle vi furono aggiunte . E che questa antica tela fosse anteriore alle tavole dei Pizzigani ,lo deduce lo Zurla, perchè le altre tre erano scritte in latino, questa in Italiano; la forma del carattere delle tre, è quella che dicesi impropria-