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I A Ei ha posto in chiaro in qual concetto debba tenersi il testo a penna del Milione, detto Soranziano, che come dettatura originale del Polo decantò lo Zeno . Fece vedere in che poco conto siano da tenersi le prime stampe del Milione, nel vernacolo dialetto del Polo, fatte in Venezia , e in Treviso. D e nuovi lumi intorno al semifavoloso Prete Janni, di cui si è tanto parlato, e con ciò venne a rettificare alcune opinioni da me avanzate, in una dissertazione, che intorno a quell’argomento pubblicai. Servigio importantissimo, rendè alla geografia del Milione facendo incidere, e dando la storia di quella celebre tela del Salone dello Scudo, ove sono segnati gl’itinerarj del Polo, da alcuni in alto concetto tenuta, da altri come di poco o niun conto male a proposito reputata (1). La medesima conferma la direzione, che io congetturalmente assegnai al viaggio , che fece il Polo da Badagshan per recarsi a Kei-pim-fu o Ghemenfu, come esso appella l’estiva residenza del Gran Can dei Mogolli . Preziosa , e feconda di nuove erudizioni è quella parte dell’ opera , nella quale tratta di alcune antiche carte idrografiche dei Veneziani . E per quanto, ciò che vado a notare non interessi diretta- mente l’argomento primario del mio lavoro, debbo affermare, che dietro la scorta di manoscritti , rettificò talmente F itinerario di Niccolò Conti, che traviato e scorretto vide la luce, nel libro delle navigazioni del Ramusio, che lo Zurla ha rivendicata ad esso la fede, che a lui com- petesi, e che io stesso con molti altri, al celebre viaggiatore rifiutava . Nel decorso dell’opera, il leggitore ravviserà quante volte mi sia occorso giovarmi dei nuovi lumi dati dallo Zurla intorno aU’argomento, che ambedue imprendemmo a trattare. CV. Riflette a ragione il dotto scrittore, che per una combinazione singolare dei tutto, dopo cinque secoli, che si attendeva una diretta illustrazione del Milione , accadde, che mentre la sua vedeva la luce, altra ne uscisse in Londra , ed altra ancora si stampasse in Firenze. L’Inglese illustrazione è lavoro del dotto Sig. Marsden, già meritamente celebre per la sua Storia di Sumatra. Sino dal 1786. che in quell’ isola attendeva a compilare l’opera , s’accorse che la Giava Minore del Polo era Sumatra: ammirò l’esattezza dal viaggiatore, nu- dri revereuza per esso. Niuno meglio di lui poteva assumere il carico d’illustrare il Milione. Aveva ei stesso visitate varie parti dell’ India , rammentate dal Polo, s addottrinò in alcune favelle orientali. Ebbe agio di fornirsi della copia di lumi della sua nazione, che ha aperte e rispettate relazioni con tutti i popoli della terra. Chi meglio adunque di lui, poteva appagare il voto della repubblica delle lettere, di (1) Vedasi l'illustr. Pi ima .