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la sua Geografia Universale, con l’usata perspicacia alcuni luoghi rammentati dal Polo, e specialmente nell’ Indie dichiarò . XGVIII. Tempo è ornai di volgere nuovamente gli occhi all’ Italia , che dall’età del Rainusio fino al secolo decimo ottavo, nulla aveva scritto intorno a questo illustre suo figlio, se se ne eccettui ciò che disse il Terrarossa nelle sue riflessioni geografiche intorno alle terre incognite (<?) ; sembrava che essa perduto avesse l’amore degli studj geografici , perchè mestamente svolgendo le carie dei suoi fasti passati, vi leggeva, che alle veglie, alle meditazioni, all’intrepida audacia dei suoi magnanimi, erano dovuti quei mirabili scuoprimenti, di cni niuu guiderdone avea tratto . Anzi mentre le altre genti Europee erano divenute polenti in ricchezza, era in Italia avvenutala decadenza dei suoi traffici e della sua marineria, perciò erasi volta a coltivare le lettere, e le arii del disegno quasi per alleggerirsi il peso di così triste rimebranze. Crebbe anco in pregio la Storia Letteraria, perchè l’Italia fece appunto come quelle nobilissime casate, che negl’insulti di fortuna, si compiacciono di ridursi a memoria le geste gloriose dei trapassati . IC. Illustre nella carriera della Storia Letteraria fu Apostolo Zeno,ma nondei tutto scevro nè di prevenzioni, nè di animosità,che alquanto oscurarono la vastissima ed esatta sua erudizione. Esso per incidenza nel suo co- mentoalla Bibliotecaltaliana delFontanini discorse del Polo, e die alla reputazione ad un testo del Milione scritto in veneziano dialetto , che dal nome del possessore detto fu Soranziano, che affermò essere l’originaledet- tatura del Polo, sebbene insussistente sia tale asserzione come abbiamo altrove notato . Ma al diligente Zeno non riuscì arricchire l’Italia di peregrine uotizie intorno al viaggiatore . Voleva diffondersi intorno all’argomento nella seconda parte della Storia Letteraria Veneziana il Djge Foscarini, e lo avrebbe fatto con accuratezza, con critica , con dottrina , ma la morte che dilegua inopinatamente ogni umano proponimento, gli tolse di compiere 1’ intrapreso lavoro . Il Tiraboschi ne discorse forse più di quello che comportavaulo i limiti d’ una storia Letteraria d’Italia, e bastantemente trattò dei motivi, e dell’estensione dei viaggi dei Poli, delle accuse date a Marco , e da non poche esagerazioni il difese. Indirettamente trattarono di quei Veneti illustri , il Marini nella Storia del commercio dei Veneziani , il Filiasi nelle Memorie Storiche dei Veneti primi e secondi. C. Volle accingersi all’illustrazione del Milione il celebre Professore Toaldo, ne tenne meco stesso proposito, ma non compiè il suo la- (<z) Pad. 1687.