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DEL MILI ONE LXXXlX cambiamento di dinastia, ordinamento necessario, affinché ciascuno degli storici possa liberamente scrivere la verità . L Imperadore Ranghi , il secolo del quale è considerato nella Cina , come il Mediceo, appo noi , fece raccorre gli Annali Cinesi, e traslatarli in Manciusio per istruzione delle sue genti . Questi celebri Annali , resi pubblici colle stampe , empievano di desiderio gli studiosi di possedergli volgarizzati in una delle favelle europee . Molte erano le opere che trattavano della Cina , ma quanto alla storia , unico scritto di tal natura, era un sommario del P. Martini, che servì al compendio storico, che nella sua descrizione della Cina , pubblicò il Duhaldo . Molte biblioteche possedevano l’edizione originale dell’opera , ma iliuno era in grado di trasla- tarla , per la diilìcile intelligenza , e per la rarità di coloro che sapessero il Cinese . Il laborioso Missionario Maillac intraprese un tanto lavoro, ed i primi saggi che ne diede, furono tanto applauditi, die confortáronlo a condurre a termine il grave incarico . Lo compiè , e lo inviò in Francia nel <737, ma solo quaranta anni dopo vide la luce colle stampe, mercè le cure dell Ab. Grosier , e dell’ Hauterayes (<7) . \CIV. Questa opera insigne, e la Storia dei Turchi , e dei Tartari di Ahulganzi Bajadur, traslatata dal Bentink, sembravano avere riempite le lacune, che rimanevano per ben conoscerei fatLi dei popoli dell' Oriente. Ciò die animo al celebre Deguignes, di scrivere la storia degli Unni, dei Turchi , e dei Mogolli, non meno che degli altri popoli, che dal settentrione dell’Asia inondarono questa vasta parte del globo, e 1’ Europa . Avvedutamente ei non si limitò ad indagare soltanto ciò che dei fatti di quelle genti, dicono i Greci e i Latini, ma raccolse gran copia di materiali dai viaggiatori, dalle istorie orientali , e dalla Cinese principalmente, per lo che pregievolissima è la sua opera . Egli è certo che la traduzione degli Annali Cinesi del Maillac, risparmiò ad esso lunghe e penose indagini . È che ei se ne giovasse, chiaro apparisce nella parte delle sue storie concernente la Cina(i). In quegli Annali attinse le notizie relative alla storia degli Unni, sino a lui ri- (a) Paris 1777. xi voi. in 4- (1) Ehso non ne fa parola, negli editori della Storia Generale della Cina del M-iillec. Nai rano però thè il manoscritto del Missionario: ,, avoit un pcu » souffert dans le transpoit,et entreles mains de ceuxqui 1’ avoient parcouru » ( Discouis. Prelim. p xxvm.Raggiungono che giuuto in Francia: „ dcvìnt bientót
- 1 objet Je la curiosità, commede 1’ admiration des savants . Chi dovè essere
pi 1 avido di leggeilo del Gu.gnes, chi ne ebbe più agio di lui, impiegato nella Ui- Llioteca Reale ? Si or. del Aiilion. V. I. m