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DEL MILIONE LXXIX dere i Gesuiti. A tale annunzio, infiammati di zelo, pensarono essi per ravvivarvi la fede, e mantenere l’istruzione ne creduti Cristiani , di stabilire una missione appo loro. Scriveva il P. Ricci da Pelano, che il cercato Catajo era la Cina, ma l’asserto cristianesimo dei Cataini fece perseverare i suoi colleghi di Lahor nella risoluzione di conoscere quella contrada, e pensarono a tal uopo spedirvi il Portughese Benedetto Goez,che parti da Lahor nel 1G02. Esso avea seco un Armeno, cui si debbe l’imperfetta relazione del suo viaggio. Il Goez da A"ra volse il cammino a Taikar , ove s’imbattè nella via fatta dai Poli più di tre secoli innanzi , visitò aneli’esso Yerkenil, (a) Cashgar , Gannii (b) , Sotcheu , ove attendendo una guida che da Pekino spedi- vangli il P. Ricci , infermatosi pei disagi, e gli affanni provati incammino , cessò di vivere. Quell’ infelice tentativo recò l’accertata notizia all’Europa , che il Catajo era la parte settentrionale della Cina (c) . LXXXIII. Lo studio dei Greci, e dei Latini scrittori fatto nel secolo decimo quinto, rende faraigliari egregi esemplari in ogni fatta di scrittura . Perciò nacque 1’ emulazione di dare in luce opere, non solo in elegante dicitura dettate, ma ben ordinate, e ricche di peregrine cognizioni. A tal uopo taluni intrapresero lunghi viaggi , e con più disanima che per lo innanzi studiarono l’indole, le costumanze, le origini delle varie genti, il loro permutamento di sede, ne investigarono le antichità , studiarono le scienze , le arti, le lettere dei popoli da loro visitati . La sola Venezia fornì un eletto drappello di cotali eruditi viaggiatori, che rendè noti il chiar. Morelli (1). ÌYJa per u- tilraente viaggiar nell’Oriente , occorreva raccorre le scritture degli orientali, ed agevolarne l’intelligenza. Ea questo, come ad ogni altro ramo dello scibile umano, giovò grandemente la magnificenza medicea. Cosimo I. raccolse codici orientali, e in maggior copia il figlio suo Ferdinando. Che anzi questi, non pago della sola gloria di raccorli, aspirò a quella di agevolarne l’intelligenza. Mentre era cardinale di Santi Chiesa , fu dichiarato protettore delle missioni d’ Etiopia . E per agevolarvi il propagamento della fede, non meno che nell’Oriente, con grandissima spesa, creò la celebre tipografia di caratteri esotici , che dal munificente istitutore ebbe il nome di Medicea . Da una lettera del Raimondi, che la diresse, sappiamo che conteneva caratteri Siriaci , Arabi, Persiani, Etiopici, Copti, e Armeni . Ferdinando accoglieva (a) t. 11. n. 184. (A) Ibid.n. 201. (c) Hist. Gcn. des Vny. t. vii. p. 4go; (1) Morelli Dissert. intorno ad alcuni eruditi viaggiatori Veneziani . Ven. i8o3. in 4.