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LXXXII. Non fu peraltro accusato di mendacia il Polo dagl’ illuminati mìssionarj , che penetrarono nella Gina. Essendo essi sulla faccia del luogo , lette le storie di quelle genti , recò loro meraviglia l’esattezza per lo più ammirabile dei suoi racconti, e in parte il caso, in parte le loro dotte indagini, agevolarono l’illustrazione del Milione . A caso addivenne che fu accertata l’Europa , che il Catajo era la parte settentrionale della Gina, e ciò accadde in tal guisa: i Gesuiti di Lahor nell’India ebbero agio di conversare con un ricco Maomettano, che in qualità d’ambasciatore del Principe di Cashgar (a) era stato a Cam- balu (b). Esso riferiva, che i Cataini erano belli, ben fatti, e manierosi assai più dei Turchi, e degli Europei. Asseriva, che erano seguaci della legge di Gesù Cristo , sia che lo avesse illuso la pompa delle ce- remonie dei seguaci del culto di Foe, o che a lui piacesse d’ ¿11«- (o) t. ii. not. 175. (¿>) t. 11. not. 3i8. il planisfero più antico della tela del Salone predetto , che il Gastaldo sotto la direzione del Ramusio riattò. Io posseggo copia dell’isolano del Bordone del 1533. e mi reca meraviglia l’esattezza con la quale vi è segnata la costiera della Cina, e soprattutto quella del Golfo di Leattong , e della Corea , e lo sporgimento orientale della provincia di Chantorig. Tale esattezza é tanto più sorprendente, quando essa si compari all’ inesattezza , clic nei contorni delle coste della Cina , e della Tartaria si ravvisa nel planisfero, che diede il Grineo . e che va aggiunto all’opera intitolata IVovus Orbis ( Basii. 1507. ): evidente riprova dell’eccellenza degli esemplari, da cui i Veneti traevano le loro carte, che non dubito fossero le Carte Ca- taine, che secondo il Ramusio , reco seco il Polo dai suoi viaggi. L’Atlante Maglia- bechiuno dimostra, quanto eccellentemente costruissero i Cinesi la carta del loro paese , e degli adiacenti. Tali considerazioni giustificano il silenzio del Polo intorno al muro , tanto più che dalla tela del Salone dello Scudo , e dal planisfero del Bordone si ravvisa, che il muro non s’estendeva sino a Chan-tu , o Xan-du , come ivi è scritta la residenza estiva del Gran Can , ove avrebbe dovuto imbattersi il Polo nel muro per recarsi da quella città a Pekino . Talché, secondo il passo attribuito ad Abulfeda , e secondo le antiche rammentate carte geografiche, cingeva il muro soltanto le provincie orietali della Cina. Che se ebbe anticamente maggior ampiez» za , sarà slato lasciato cadere in rovina , o demolito . Infatti secondo le storie Cinesi i Kitani innanzi il 1000. fondarono il loro imperio , che comprendeva le provincie settentrionati della Cina , e parte della l'artaria . Poco innanzi fu fondato il regno di tìia o di Tangut e il muro, quale oggidì si vede avrebbe divisi in due parti quei potentissimi stati . Era adunque contrario all'interesse dei Tan- gutani il lasciarlo sussistere,o il risarcirlo . II Pinkerton, a me pare,che a giusta ragione affermi che fu in varj tempi costruitole la parte nuova del medesimo , dopo il tempo dei Gengischunidi, come lo dimostra la sua mirabile oonservazione ( Geo- graph. t. iv. p. i52. )