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DEL MILIONE LXXV oltre a quelle già notate di sopra , relative all estensione , e popolazio" ne delle citta della Cina , al numero delle milizie, alle dimensioni, e vastità dei palazzi, all ammontare dei pubblici redditi. Si censurava il viaggiatore per 1’ asserta grandezza della città di Quinsai ; per i dodici mila ponti , che ei diceva contenere : per l’eccidio fatto ai funerali <li Mangu Cali («) di dodici mila persone . Si criticarono anche più acremente i racconti favolosi, che il Milione contiene, qual’è quello della grandezza dell' uccello Ruch (b) : l’altro intorno al modo , che tenevano gl’ Indiani per raccorre i diamanti. Coloro, che si pregiavano d’ esser filosofi, e critici esimj, lo deridevano pei racconti dei Cristiani orientali dal Polo accettati , relativi ad alcuni portenti, che si dicevano accaduti in Samarcanda , e in Baldacca (c) . Nè meno lo derisero per le cose maravigliose, che narrò degl’ incantatori e degli astrologhi dell’ oriente . E ninno s’ attentava d’ ¿scusarlo , come abbiam fatto, reputandolo credulo, come era il suo secolo , più tostochè mensogne- ro. Cresceva la diffidenza per alcune sue reticenze : ei tacque della stampa ch’era in uso alla Cina (i): non rammentò nè le artiglierie, nè la bussola, di cui, malgrado i più autentici documenti storici, che il contraddicono, volevasi concedere 1’onore dell’invenzione ai Cinesi (2) . Si accusava d’aver taciuto della coltura, e uso del te, della strana costumanza di rendere quasi inservibili i piedi delle fanciulle Cinesi, fasciandoli strettamente: di non aver fatta menzione dell’uso di adattare (a) t. 11. noi -23o. (A) t. 1. p. 19S. (r) t. 11. cap. vili, e xxx (1) Nessuno aveva avvertito se se ne eccettui il P. Zurla , e me ( Dissert. t. 1. p. 338.) , che il Polo diede la prima indicazione dell’arte dell’ incisione, due secoli innanzi il Finiguena. Esso ove parla delle cedole , che avevano corso di moneta nella Cina , dice: „ sono fatte con tanta autorità , e solennità , come se elle fossero » d’oro , o d’ argento puro , perchè in ciascuna moneta, molti officiali vi scrivono » il loro nome, ponendovi ciascuno il suo segno , e quando del tutto è fatta, come » ella dee essere il capo di quelli , per il signore deputato , imbratta di cinaprio » la bolla ( il sigillo ) concessogli , e 1‘ impronta sopra la moneta , sicché la forma » della bolla tinta nel cinaprio vi rimane impressa » ( Lib. li. c. 18.) (2) Vedansi t. 11. n. 257. e 564 • Nel Giornale intitolato The Quarlevly Revie w n. xli. Maij 1819. Lond. Jhon Murrajr in 8. all’ articolo ìx. p 177. si rende conto della traslazione del Milione fatta dal Sig. Marsden .11 Giornalista con molta dottrina investiga se , come alcuni il pretendono, sia stato Marco Polo, che porto in Europa l’uso della polvere da schioppo, e quello della bussola : ed io mi dispenserò dal ripetere , all 1 giustificazione del Polo t quanto nella Storia delle Relazioni vicendevoli dell' Europa , e dell* Asia y discorsi ampiamente , intorno ad ambedue gli Argomenti ( V- p. 3co. e. p. 33i.)