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T.KVll STORIA te prefazioni , di bei discorsi , e fece copia di ciò che di più veridico , e di più curioso era stato scritto sino ai suoi dì, intorno alle quattro parti del Mondo . Con più diligenza ed amore di ogni altro scritto, illustrò il Milione, che ristampò, tratto come avvertimmo, da copia dall’Autore impinguata di fatti, e che per darla oltremodo corretta collazionò con i più reputati manoscritti, che del Polo possedesse Venezia . Tale fu la carità del Ramusio per un tanto concittadino, che scrisse una prefazione diretta a Girolamo Fracastoro, nella quale lo lavò pienamente da molte calunnie. Di lui , di sua famiglia non poche recondite notizie diede , scrisse un dotto commentario storico dei fatti di Costantinopoli, mentre era in mano dei Latini, come dichiarazione al Proemio di Marco Polo. Commentò alcuni nomi geografici del Milione: ei fu il primo, che si accorse , che per bene illustrarlo faceva d’uopo ricorrere agli scrittori orientali , ed ebbe la sorte d’ avere un compendio della Geografia d’Abulfeda dal Postello, che la recò in Europa , come un prezioso tesoro dall’Oriente (a) . Da quella trasse le latitudini, e le longitudini d’alcune città rammentate dal Polo. Si valse inoltre il Ramusio pel suo scopo dei lumi, che potè ritrarre dai viaggiatori , e dai mercatanti . Fra questi per dichiarare non poche cose , fu ad esso utilissimo il Persiano Chaggi Memet, che era stato a Succuir, e a Campion , il quale lo ragguagliò di 11011 poche notizie relative al rabarbaro, ed alla via che dalla Persia conduce al Catajo. Il Ramusio, con maravigliosa sodisfazione udì dal mercatante ricordare non pochi luoghi rammentati dal Polo nella sua andata alla Cina . Che se il Ramnsio avesse potuti avere i lumi che si hanno oggidì intorno all’Oriente, a mio avviso inutile sarebbe ogni commentario al Milione del Polo . In effetto, malgrado ogni ulteriore indagine, a niuno riuscì di torre il primato alla ramusiana lezione del Milione . Ed ei fu il solo fra gl’ illustratori del Polo, sino a questi ultimi giorni, che comprendesse aggiustatamente l'estensione dei suoi viaggi, senza esagerarla,o ristringerla, e quale si rileva dal fondato studio del viaggiatore. LXXVII. Malgrado però le numerose relazioni di viaggj, ch’erano di già comparse ai tempi del Ramusio, non potevano quelle essere d’ajuto per illustrare le peregrinazioni del Polo nella parte centrale dell’ Asia, nella Tartaria , nei paesi da lui appellati e Catajo, e de’Mangi, perché tutti intenti gli uomini intrapredenti alle navigazioni, non eransi studiati di penetrare nell’ interiore delle terre . Infatti, 1 avventuriero Mendez Pinto,che penetrò nella Cina, nella Tartaria, che visitò i regni (n) Andres t. in. p. il. pag. 170. •ù sali*fate con Ivan di Barros , aspettate un poco che questo padrs vi ristorerà sì, 9 che 11011 vi potrete altro desiderare(Let. del Sass.Prol'.Fior. l,ar.iY.Yol.in.pag.227.)