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L'CV STORIA An. i5 narra il Ramusio , e saviamente considera, che cosa maravigliosa ella fu, che i paesi rammentati dal Polo, dei quali niun geografo Greco , o Latino aveva fatta menzione, fossero stati ritrovati, quali ei gli aveva descritti, da quegli arditi navigatori. Soggiunge , che recavagli ancora maggior meraviglia , che il viaggiatore avendo scritto, che il grande Imperadore del Catajo, e tutti i popoli della provincia de’Mangi facevano gran traffici, i Portoghesi nemmeno ai suoi tempi avessero fatte penetrare le loro caravelle sino a quel regno così ricco, e abbondante d’oro e d’argento, essendo aperto questo viaggio per mare, tanto più che molti degli abitanti dì quelle contrade giungevano per terra in Tau- risio, ed a Costantinopoli colle le loro mercanzie. E il Ramusio sospettò, che ciò avvenisse, da cagioni maggiori, che non potea, e non vo- lea penetrare («). Ma se ciò. non addivenne, non fu già per incuria dei Portughesi. Appena erano divenuti formidabili in Asia , Lopes Susa , viceré dell’ Indie, fece partire da Goa un armamento navale comanda- to da Ferdinando d’Andrada , che conduceva come legato del re di Portogallo all’Imperadore della Cina Tommaso Pereira . Ma pel carattere violento , e poco misurato di quegli altieri navigatori, essendosi accesa una zuffa fra essi, e i Cinesi, furono i Portughesi dalla Cina scacciati e il Pereira morì nelle prigioni di Canton.Essi posteriormente renderono alla Cina l’importante servigio di liberarla da un corsaro , che malmenava i traffici di quelle genti, ed allora ottennero di stabilirsi in Macao con le restrizioni volute da quella nazione imperiosa, e diffidente (¿^.Progredivano tuttavia negli scuoprimenti marittimi, enei 1542. alcuni naufraghi Portughesi scuoprirono a caso il Giappone , o il Gipangu del Polo , che die l’impulso primiero a quelle mirabili imprese (c) . Vedendo i Portughesi coronata la loro lunga costanza , e intrepidezza da così prosperosi eventi, e che tanto si erano ampliati in ricchezza , e in istato , che nuovo giro aveano dato ai traffici, che tanta opulenza recarono all’Europa , parvero i loro fatti di poema degnissimi, e d’istoria, {a) Nav. t. 1. p. 274. (¿) Letter. Edif. t. xvi.Prefac. (c) V-1. 11. l. iu.c.2. Re Cattolici , Arcivescovo di Saragozza, tradusse dall’Italiano quest* storia in Ca- stiglianOj e che fu stampato nel i5i8. in f. e nel 1529. Osserva il Marsden , che per quanto non combinino le date , si può credere, che s'intenda favellare di questa. Ei cita un’ altra versione Catalana fatta da un certo Mercader Barcellonese . In questo secolo il fteinecio pubblicò nuovamente la versione latina del Milione, stampata nel Novus Orbis,nell’opera,che intitolòChronicon Jerosoliinitanum t.n. Helmestad 1584- 4. ( Meusel Biblioth. voi. 1. p. II. pag. lo. ) Ho veduto nella Biblioteca Reale di Dresda una ristampa di Aitone Armeno , di Marco Polo , e del viaggio di Plano Carpini fatta in Helmestad del i585.