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riiti navigatori erano rivolti a carcare la più corta via, per giungere all'India. Nè per tale divisamento, oserei l’immortale scuopritore, come alcuno il fece, di temerità accusare («). Mentre se errarono nel computare la grandezza della terra Ipparco, Marin di Tiro, e Tolomeo, senza che ciò tolga loro il vanto di essere ì più gran geografi deli7 antichità, non è da far rimprovero al Colombo , d’aver imaginata un impresa ardita e nobile, coronata da esito luminosissimo, che recò opulenza e potere all’Europa, come un dì forse le recherà rovina, che osò avventurarsi a un viaggio perigliosissimo, e sino allora intentato, che per tanti anni lo meditò, e per ravvisarne la possibilità consultò i più celebri cosmografi dell’età sua, studiò i viaggiatori che il pre- cederono , e fra questi il Polo, che più larga messe di scuoprimenti d’ogni altro, recò all’Europa . LXX.II. Questa insigne scoperta , e le altre fatte posteriormente verso l’oriente, che così rapidamente si succedevano, volsero l’attenzione di tutta l’Europa agli studi geografici ed astronomici. Il Colombo rendè 1 importante servigio alla Nautica , accostumando i naviganti per l’osservazione dell’ altezza meridiana del sole, a stabilire quella del polo. Tali osservazioni erano divenute necessarie, allorché abbandonata la navigazione di costiera , doverono i navilj ingolfarsi nel vasto Oceano, e darsi in balìa dei venti, e dell’onde per sapere almeno qual parallelo la fragil nave solcasse. Allora fu fatto un uso più aggiustato della bussola , che fu adoprata per ben dirigere il bastimento, per ben conoscere la piegatura e direzione delle coste, e s’incominciò allora ad osservare l’inesplicabil fenomeno della derivazione della calamita (i). L’emulo del Colombo, Amerigo, si studiò di sciogliere il diilicil problema delle longitudini, al qual uopo trovò essere opportuno il guardare e veder di notte le opposizioni dell’un pianeta coll altro, e massime della luna con gli altri pianeti (6) (2). Il perfezionamento della nautica contribuì grandemente a quello della geografia, e trenta anni dopo lo (a) Elog. del Vespur. p. 575 e lettera inedita del Vespucci, da noi pubblicata di sopra . (ò) Elogio del Yesp. p. 5Gj . » vogliono ancora altri , perchè diciamo ogni cosa, che Cristoforo Colombo avesse » buona lingua latina e cosmografia, e che si mosse a cercare le terre degli Antipo- » di, e la ricca Cipango di Marco Polo ( Stor. delle JVuov, Ind. Occid. p. 18.). (1) Il celebre viaggiatore Sassetti parla più volte di questo fenomeno Let. vi. xx. xxiv. ( Pros Fior. 1. 1. part. iv ) (?) Intorno alla sublimità delle teorie inventata dal Vespucci , e all’imperfezione delle osservazioni di lui vedasi Canovai (Elog. p. D70.)