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. 54 ) LX S T R O I A LXVIII. Contemporaneamente al Toscanelli Gristofano Colombo ravvolgeva nell animo di tentare quella via per giungere alla terra delle spezierie, e come accadesse eli ei concepì questo disegno è da udirlo dal celebre storico D. Giovanili di JBarros. « Vedendo (il Colombo) « che il re D. Giovanni ordinaria mente mandava a scuoprire la costa (< d’Affrica, coll'intenzione d'andare per questa via all’India , percioc- « che era letterato e sapeva nelle cose della geografia , e leggeva Mar- « co Polo, che modernamente favellava delle cose orientali, del re- « gno del Catajo, e parimente della grande isola di Cipango, venne a « fantasticare, che per questo mare Oceano Occidentale, si poteva navi- « gare tanto, infinchè si andasse a questa isola di Cipango, e ad altre « terre incognite « (a). Essendo in Lisbona il Colombo, udì celebrare la dottrina del Toscanelli, e pensò di rivolgersi a lui per interrogarlo intorno alla possibilità del viaggio dell’ India per la via d’ occidente . Ci assicura Fernando figlio dell’Ammiraglio, che il Fiorentino fu cagione, che il padre suo con più animo, intraprendesse la primiera navigazione a quella volta. Infatti a lui rispose il Toscanelli, che detto viaggio non solo era possibile, ma vero, e certo, e che sarebbe d’onore e guadagno inestimabile, e di grandissima fama appresso tutti i Cristiani (/>). E per dimostrarne la possibilità, delineò una carta nautica, ove segnò tutto il confine di ponente da Irlanda a Guinea. E di contro a quelle terre, disegnò il principio dell’Indie, il Catajo, e Gipangu come non disgiunte che da vasto mare, perchè ignorava 1 esistenza del Nuovo Mondo. Ipoteticamente ridusse a calcolo le longitudini di quelle terre, ed affermò non esservi da Lisbona a Quinsai (c) , capitale del paese dei Mangi (c/), città rammentata dal Polo, che ventisei spazj di miglia dugento cinquanta per cadauno, ossiano miglia 65oo, ed opinò , che la distanza longitudinale di quei due luoghi, fosse di cento venti gradi circa, o d'un terzo della sfera. Scemò la difficoltà di quell’ipotetico viaggio, affermando al Colombo, che esso dovea incontrare nel trafitto l’isola Antilia , detta ancora dai Portusrhesi delle O 7 o Sette Citta, dalla quale sino a Cipango non vi erano che dieci spazj, o miglia duemila cinquecento (ì) . (a) Asia Dee. I. p. 55. (¿>) Fern. Colomb. 1. c. p. 35. (c) T. n. p. 3o4. (d) T. I. p. 129. (1) La notata distanza dichiara , che il Toscanelli credeva più inoltrata di quello che lo si<1 realmente l’Asia verso oriente, e conseguentemente l’isola di Gì- pangu. Molto poi si è disputato intorno all’isola Antilia , rammentata dal Tose incili . Il Forinaleoni pubblicò una carta d’Andrea Bianco fatìa nel i43G. ove è segnata