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il milione 63


LIV (LXVI)

Come Cinghys Cane fece suo isforzo contra il presto Giovanni.

Quando Cinghys Cane udio la grande villania che ’l presto Giovanni gli avea mandato a dire, enfiò sí forte, che per poco che non gli crepò lo cuore in corpo, percioch’egli era uomo molto signorevole. E1 disse che conviene che cara gli costi la villania che gli mandò a dire, e ch’egli gli farebbe sapere s’egli era suo servo. Allora Cinghys fece il maggiore isforzo che mai fosse fatto; e mandò a dire al presto Giovanni ch’egli si difendesse2. Lo presto Giovanni fu molto lieto, e fece suo isforzo, e disse di pigliare Cinghys e di ucciderlo: faceasene quasi beffe, non credendo che fosse tanto ardito. Or quando Cinghys Cane ebbe fatto suo isforzo, venne ad un bel piano, c’ha nome Tanduc3 ch’è presso al presto Giovanni; e quivi misse lo campo. Udendo cioè il presto Giovanni, si si mosse con suo isforzo per venire contro Cinghys. Quando Cinghys l’udio, fu molto lieto. Or lasciamo di Cinghys Cane, e diremo del preste Giovanni e di sua gente.

  1. Berl. disse... sí forte che queli che iera da torno podeva aldir: — Non sia mai omo, se l’inzuria el me a dito non li faza comprar piú cara ca cossa el conprasse mai in so vita. —
  2. Pad. Cas. ch’el voleva andare sovra lui suso el suo tereno. El prete Zane se ne feze gran befe, perchè e’ diseva che i tartari non era omeni d’arme; ma per tuto ziò el fexe el suo aparechiamento grande per andar contra Chinchis.
  3. Pad. che era nel tereno del prete Zane...;* questa moltitudine de zente era sí grande ch’el non se podeva sapere el numero.