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il milione | 61 |
E’ fu vero che gli tarteri dimoravano in tramontana intra Ciorcia. E in quelle contrade ha grande piagge,1 ove non ha abitazione, cioè di castella e di cittadi, ma havvi buone pasture e acque assai. Egli è vero ch’egliono non aveano signore, ma faceano rendita2 a un signore, che vale a dire in francesco «preste Giovanni»; e di sua grandezza favellava tutto il mondo. Gli tarteri gli davano d’ogni dieci bestie l’una. Or venne che gli tarteri moltipricarono molto. Quando preste Giovanni vidde ch’egliono moltipricavano cosi, pensò ch’egliono lo puotesseno nuocere, e pensò di partirgli3 per piú terre. Adunque mandò de’ suoi baroni per far ciò; e quando gli tarteri viddono quello che il signore voleva fare, egli ne furono molto dolenti. Allora si partirono tutti insieme e andarono per luoghi diserti verso tramontana, tanto che ’l presto Giovanni non poteva loro nuocere; e rubellaronsi da lui e non gli facevano nulla rendita. E cosí dimorarono un gran tempo.
LIII (lxv)
Come Cinghys fu lo primo Cane.
Ora avvenne che nel 1187 anni gli tarteri feciono uno loro re ch’ebbe nome Cinghys Cane. Costui fue uomo di grande valenza e di senno e di prodezza; e si vi dico che, quando costui
- ↑ Cas. in le qual no era abitacioni de citadi e de castelle, se no ch’el li era boni pascui e grandi fiumi.
- ↑ Pad. Bern. a uno grande segnore, che era apellato in soa lengua Mencan (Unc Can), che è a dire in nostra lengua «prete Zane», del qual parla tuto el mondo.
- ↑ Pad. da insieme, e desparzerli...