E queste donzelle sempre istavano con loro in canti e in grandi sollazzi; donde egli aveano sì quello che volevano, che mai per lo volere si sarebbono partiti di quello giardino. Il veglio1 tiene bella corte e ricca, e fa credere a quegli di quella montagna che cosí sia com’io v’ho detto. E quando egli ne vuole2 mandare niuno di quelli giovani in niuno luogo, li fa loro dare beveraggio che dormono, e fargli recare fuori del giardino in sul suo palagio. Quando coloro si svegliono, trovansi quivi, molto si maravigliano, e sono molto tristi che si trovano fuori del paradiso. Egli se ne vanno incontanente dinanzi al veglio, credendo che sia un gran profeta, e inginochiansi. Egli gli domanda: — Onde venite? — Rispondono: — Del paradiso, —3 e contangli quello che v’hanno veduto entro, e hanno gran voglia di tornarvi. E quando il veglio vuole fare uccidere4 alcuna persona, egli fa tôrre quello lo quale sia piú vigoroso e fagli uccidere cui egli vuole; e coloro lo fanno volentieri, per ritornare nel paradiso. Se scampano, ritornano al loro signore; se è preso, vuole morire, credendo ritornare al paradiso. E quando lo veglio vuole fare uccidere niuno uomo, egli lo prende e dice: — Va’, fa’ tal cosa; e questo ti fo perchè ti voglio fare ritornare al paradiso. — E gli assassini vanno e fannolo molto volentieri. E in questa maniera non campa niuno uomo dinanzi al veglio della montagna, a cui egli lo vuole fare; e si vi dico5 che piú re li fanno tributo per quella paura. Egli è vero che negli anni6 1277, Alau, signore dei tarteri del levante, che sapeva tutte queste malvagitá, egli pensò tra se medesimo di volerlo distruggere e mandò de’ suoi baroni a questo giardino. E istettonvi tre anni attorno al castello7 prima che l’avessono; nè mai non lo avrebbono avuto, se non per fame. Allotta per fame fu preso, e fu morto8 lo veglio e sua gente tutta; e d’allora in qua9 non vi fu piú veglio niuno:
- ↑ Cas. tenia... e feva credere a quella senpla gente de quela montagna che ello era profeta de Deo.
- ↑ Cas. mandare assasini a fare ancider alcuno omo... elo feva dare...
- ↑ Pad. e che veramente quel era el paradiso, segondo che dixea la leze de Macometo. E dixeano tuto quelo i aveano trovato; e i altri che non gh’era mai stati avea gran desiderio d’andarne; e molti desideravano de morire per andarne.
- ↑ Ricc. Pad. alcun grande signor, ello provava li zoveni che erano stati illo zardino in questo modo. El mandava plexor de quelli zoveni per la contrá non molte lonze, e comandavali ch’elli alzideseno quello omo che ello ghe disiva, e mandavali driedo, quando ili andavano, alcuno secretamente, chi considerase qual fose plui ardito e piú valente. E coloro andavano e ancidevano quel omo, e alla fiata era alcuno de loro preso e morto. Quelli che scampavano tornava a dir el fato al vechio, e alora saveva chi era miiore per alzider omeni, segondo che plaxia a lui. E fazea creder ali asasini che, se i moriva in quella obediencia, ch’illi andaraveno in paradiso.
- ↑ Ricc. Pad. che plexori e plixor re e baroni li fevano trabuto e stavano ben con lui, per paura che lui non i fesse oncidere. Or avemo cullato del vechio della montagna e deli so’ asasini: mò ve volo dir dela sua destruzione.
- ↑ Cas. mille doxento sosanta dui.
- ↑ Pad. e l’oste era de fuora grandisimo e meraveioso; e però non l’averia mai preso, se non fusse che li mancò la vituaria.
- ↑ Pad. el vechio,* che avea nome Alaodin
- ↑ Ricc. non fo piú nesuno vegio... nè nesú de quelli asasini, e co lui finise la segnoria e quello male cosí grande de quelli asasini.