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il milione 25


XXII (XXXI)

Della grande provincia di Persia e de’ tre magi.

Persia si è una provincia grande e nobile certamente, ma al presente l’hanno guasta i tarteri. In Persia è la cittá ch’è chiamata Sabba (Saba), dalla quale si partirono li tre re che andarono ad adorare a Cristo quando nacque. In quella cittá sono seppelliti gli tre magi in una bella sepoltura, e sonvi ancora tutti intieri e co’ capegli. L’uno ebbe nome Baltasar, l’altro Melchior, e l’altro Guaspar. Messer Marco domandò piú volte in quella cittá di questi tre re: niuno gliene seppe dire nulla, se non ch’erano tre re seppelliti anticamente. E andando tre giornate, trovarono un castello chiamato Galasaca (Cala Ataperistan), cioè a dire, in francesco, castello1 degli oratori del fuoco. È ben vero che quegli del castello adorano il fuoco, ed io vi dirò perché. Gli uomini di quello castello dicono che anticamente tre re di quella contrada andarono ad adorare un profeta, lo quale era nato, e portarono tre offerte:2 oro per sapere s’era signore terreno, incenso per sapere s’era Iddio, mirra per sapere s’era eternale.

E quando furono ove Iddio era nato, lo minore andò in prima a vederlo, e parvegli di sua forma e di suo tempo; e poscia il mezzano, e poscia il maggiore, e a ciascuno per sé parve di sua forma e di sua etade; e riportando ciascuno quello che avea veduto, molto si maravigliarono e pensarono di andare tutti insieme. Andando insieme, a tutti parve quello ch’era cioè fanciullo di tredici giorni. Allora offersono l’oro e lo incenso e la mirra, e il fanciullo prese tutto; e lo fanciullo donò

  1. Pad. de quelli che adorano el fuoco.
  2. Berl. oro, inzenso e mira, per cognosser se quel profeta iera Dio o re over medigo (Fr. mire).