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Sulla composizione del libro di Marco Polo e sul valore delle molteplici lezioni manoscritte ed a stampa, nelle quali esso ci è pervenuto, tanto si è scritto e tante laboriose controversie si sono agitate, da Giambattista Ramusio ad Enrico Yule, che sarebbe invero, come direbbe lo scrittore del nostro codice, «troppo lunga mena» farne argomento di discorso in questa Nota. Ma sarebbe anche inutile fatica ritessere la storia varia e complessa dell’opera famosa, storia che si trova diffusamente narrata in opere e scritti molto facilmente accessibili ad ognuno1; e perciò di questa materia avrò detto abbastanza quando avrò ricordato le conclusioni piú notevoli a cui si è pervenuti.
È dimostrato adunque, ormai da lungo tempo, che il racconto del viaggio del Polo fu la prima volta dettato da lui fra il 1298 ed il 12992, nelle carceri di Genova, a Rusticiano da Pisa, suo
- ↑ Intendo dire della Disseriazione sui viaggi di Marco Polo (Venezia, 1818) dell’ab. Placido Zurla; della Storia del Milione (p. v-clxxii) premessa da G. B. Baldelli Boni alla sua edizione del Milione di M. Polo (tomo i, Firenze, 1827); dello studio del Lazari compreso nella sua ed. dei Viaggi (Venezia, 1847); e specialmente della Introduzione di Adolfo Bartoli alla sua edizione (Viaggi di M. P., Firenze, 1863), e di quella premessa al primo volume dell’ed. inglese di Henry Yule (The book of ser M. Polo, London, Murray, 1a ed., 1871; 2a ed., 1875); della quale ultima (col titolo Marco Polo e il suo libro) Guglielmo Berchet ci diede la traduzione italiana (Arch. veneto, 1871, 11, 124-174 e 261-350).
- ↑ Non sará forse superfluo, per i piú dei lettori, ricordare qui i momenti e le date piú importanti della vita di Marco Polo. Il nostro viaggiatore, nominato, fra l’altro, in un doc. del 10 aprile 1305 come il «nobilisvir Marchus Paulo Milioni», nacque a Venezia nel marzo 1254: era quindi giovane di quindici anni quando il