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il milione | 229 |
CLVIII (CLXXXl)
Della contrada di Comacci (Comari).
Comacci (Comari) si è in India, della qual contrada si puote vedere alcuna cosa della tramontana1. Questo luogo non è molto dimestico, ma sente del salvatico; qui2 si ha molte bestie salvatiche di diverse fatte, e fiere. Partiamoci di qui, ed entriamo nel reame di Eli.
CLIX (CLXXXII)
Del reame de Eli.
Eli si è un reame verso ponente, ed è di lungi di Comacci3 quattrocento miglia. Qui si hae re e sono gente idolatra, e non fanno tributo a veruna [altra] persona. Questo reame non ha porto, salvo che hae un gran fiume, il quale hae buone foci. Qui si nasce pepe e giengiavo e molte altre ispezierie. Lo re si è ricco di tesoro, ma non di genti. L’entrata del reame è si forte che4 a pena vi si puote entrare per far male; e qualunque navi capitassono a quella foce,5 s’ella prima non venisse alla terra, sí la pigliono e tolgono ogni cosa, e dicono: — Iddio ci ti mandò,6 perchè tu fossi nostra. — Nè non credono avere peccato; e cosí si fa per tutte le provincie dell’India. E, se alcuna nave vi capita per fortuna, si è presa e toltogli ogni cosa, [salvo che quelle che cápitano ad alcuna terra in
- ↑ Pad. * la qual non par de l’isola de Iava per fina (qua; e) l’omo se parte da questo luogo e ’l va per mar ben trenta meglia, e alora par la stella tramontana, e par sora (l’aqua) uno brazo.
- ↑ Pad. el gh’è «cati paosani» (Yule gat pauls) molto strani; el ghe n’è lioni e lionpardi e onze assai.
- ↑ Berl. zerca mia trexento. * E àno loquela per sì. E nareremo de lor cose e costumi, che vui piú chiaro intendere, perchè nui se aprossimemo piú avanti ai luoghi demestezi.
- ↑ Berl. alguna zente non ne poria intrar...: e inperò el non teme alguno.
- ↑ Berl. se la non fosse nave che vegniseno li propriamente, la prendeno...
- ↑ Berl. azò che nui ve toiamo tuto quelo che vui avete...; — e cusì va in tute le parte dela provinzia de l’India.