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per piú volte; ma, morta che sia la loro madre, non fallirá che non abbiano briga insieme. Partiamoci di qui, e andremo nel reame di Coilu.

CLVII (CLXXX)

Del reame di Coilu (Coilum).

Coilu si è un gran reame verso gherbino, quando l’uomo si parte di Mabar e va cinquecento miglia. E tutti sono idolatri, e si v’ha cristiani e iudei, e hanno loro linguaggio.1 Qui nascono i «mirabolani emblici», e pepe in grande abbondanza, che tutte le campagne e boschi ne sono piene: e tagliansi di maggio e di giugno e di luglio. E gli albori che fanno il pepe son dimestichi e piantansi e inacquansi2. Qui hae sí grande caldo che a pena vi si puote sofTerire: che, se togliesse uno uovo e mettessolo in alcuno fiume, non anderesti quasi niente che sarebbe cotto. Molti mercatanti vi vengono di Magi e d’Arabia e di Levante, e recano e portano mercatanzia con lor navi. Qui si ha bestie divisate dall’altre: ch’egli hanno leoni tutti neri e pappagalli di piú fatte, che ve n’ha de’ bianchi, ed hanno i

  1. Berl. e non dáno trabuto (a niuno. Li) nasse (el) «verzi coilumin», el quale è molto bono. (Pad. berci come luvini; Pip. magni ut lupini; Fr. le berzi coilomin).
  2. Berl. Pad. * E sono... èndego molto bono in grande abondanza. E fasse de sugo de erbe; e sì lo mete in gran (sechi) e meteno aqua in quelli; e sì lo lassa star infina ch’elo se desfa. E dapuò lo meteno al sol molto caldo, e sì ’l fa sunar insembre; e deventa comò pasta; e dapuò el taia menudo, segondo ch’el se aduxe de zià. In questa contrà è gran briga a viver per...