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il milione 209


poscia dell’altro per lo corpo, e tanto si dá che s’uccide. Quando è morto, gli parenti l’ardono con grande allegrezza. Ancora v’hae un altro costume: che, quando alcuno uomo morto s’arde, la moglie si getta nel fuoco e arde con esso lui; e queste femmine che fanno questo sono molte lodate dalle genti, e molte donne il fanno. Questa gente adorano gl’idoli, e la maggior parte il bue, perchè dicono ch’è buona cosa; e veruno v’è che mangiasse carne di bue, nè niuno l’ucciderebbe per nulla. Ma e’ v’ha una generazione d’uomeni che hanno nome «gavi» («govi»), che mangiano i buoi, ma non gli oserebbono d’uccidere; ma, se alcuno vi muore di sua morte, sì il mangiano bene. E si vi dico ch’egliono ungono tutta la casa di grasso di bue. Ancora ci ha un altro costume: che gli re e baroni e tutta altra gente1 non siede mai se none in terra; e dicono che questo fanno perchè sono di terra e alla terra debbono tornare, sí che perciò non la possono troppo onorare. E questi gavi, che mangiano la carne de’ buoi, sono quegli i cui antichi uccisono san Tommaso l’apostolo; e veruno di questa ingenerazione potrebbe entrare ancora colá ov’è il corpo di san Tommaso2. Ancora vi dico che venti uomeni non ve ne potrebbono mettere uno, di questa cotale generazione de’ gavi, per la virtú del santo corpo. Qui non ha da mangiare altro che riso. Ancora vi dico che, se un gran destriere si desse a una gran cavalla, non ne nascerebbe se non un piccolo ronzino colle gambe torte, che non val nulla e non si può cavalcare. E questi uomeni vanno in battaglia con iscudi e con lance, e vanno ignudi, e non sono prodi uomeni, anzi sono vili e cattivi. Egliono non ucciderebbono ninna bestia, ma, quando vogliono mangiare alcuna carne, sì la fanno uccidere a’ saracini e ad altra gente che non sia di loro legge. Ancora hanno questa usanza: ch’e’ maschi e le

  1. Berl. sentano sovra la tera. Ove nui domandassemo perchè i fano questo, e perchè non séntano sopra qualche cossa, e queli dixeno ch’i senta sovra la tera per cossa piú onorevole: — Perchè nui semo de tera, — e però algun non porá piú onorar la tera, e che nessuno non la die desprixiar.
  2. Berl. Pad. perchè diexe omeni non poráve tegnir uno de questi «govi» in nel luogo dove sono el corpo santo, e ezian vinti omeni (o) piú non porave meter uno... in luogo dove sono el dito corpo santo, perchè el luogo non rezeve, per la vertú del dito corpo santo.