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il milione | 191 |
sì forti che gli cacciarono di fuori della terra, quegli che vi trovarono, e solo vi tennono le belle femmine che v’erano, per loro servire. E in tal modo presono la cittá la gente del Gran Cane. Quando quegli della cittá viddono ch’erano cosí beffati, volevano morire di dolore: e vennono con altre navi alla terra e circundaronla dintorno, per modo che niuno nè poteva uscire nè entrare1; e cosí tennoro la terra2 sei mesi assediata. E quegli dentro s’ingegnarono molto di mandare novelle di loro al Gran Cane, ma noi poterono fare3 e in capo di sei mesi renderono la terra per patti, salvo le persone e ’l fornimento, di potere tornare al Gran Cane: e questo fu negli anni Domini
mcclxviiii.4 E il primo barone, che n’andò in prima, lo Gran Cane gli fece tagliare il capo, e l’altro fece morire in carcere. D’una cosa avea dimenticata: che, quando questi due baroni andavano a questa isola, perchè un castello non si volle a loro arrendere, egliono lo presono poscia, e a tutti feciono tagliare il capo, salvo che a otto,5 che, per vertú di pietre che aveano nelle braccia dentro dalla carne, per modo del mondo non si poteva loro tagliare. E gli baroni, vedendo ciò, si gli feciono ammazzare con mazze, e poscia feciono cavare loro queste pietre delle braccia6. Or lasciamo di questa materia, e andremo piú innanzi.
Or sappiate che gl’idoli di queste isole e quegli del Cattai sono tutti di una maniera. E questi di queste isole, e ancora dell’altre che hanno idoli, tali sono c’ hanno capo di bue, e tali di porco, e cosí di molte fazioni di bestie, di porci e di montoni e d’altri;7 e tali hanno un capo e quattro visi, e tali hanno quattro capi, e tali dieci: e quanto piú n’hanno, maggiore isperanza e fede hanno in loro. Gli fatti di questi idoli sono si diversi e di tanta diversitá di diavoli, che qui non si vuole contare.8 Ora vi dirò d’una usanza ch’è in questa isola.
- ↑ Pad. che non fusse preso.
- ↑ Pad. ben sete mesi.
- ↑ Berl. perchè i non potè mai mandar algun meso, e... procurò de patizar con quelli de fuora, salvi l’aver e le persone.
- ↑ Berl. Or, essendo zonti i do sorastanti dal Gran Can, quello ne feze decapitar uno, e l’altro mandò in l’isola, in la qual i fexe (cioè: avevano fatto) destruzer molta zente; e li fo morto,... perchè el saveva che ’l se aveva cativamente portato... Or ve voio dir un’altra cossa, che quando...
- ↑ Berl. Pad. e questo era per vertú de algune pietre: che zascaduno avea una pietra nel brazo tra carne e pelle, per tal muodo che le non parea de fora; e chi aveva sopra sì quella piera non podeva morir de fero.
- ↑ Berl. * le qual i retene molto care. E cussì seguino questa instoria dela bataia e dela zente del Gran Can.
- ↑ Berl. e algune che ano tre cavi, zoè l’uno sul collo, e i do altri suso le spalle, uno per spalla; una tal a quatro mane, e tal diese, e tal (mille); e quelle idole ch’á piú mane diseno che l’è mior, al qual i ano mazor reverenzia. E quando i cristiani i diseno perchè i fano le lor idole sì diverse, respondeno che i so’ prezesori cussi li lassò: — E nui cussi lasseremo ai nostri fioli e suzesori. —
- ↑ Berl. perchè saria tropo malvaxia cossa da dir, inverso i cristiani; e imperò de queste idole lasseremo, e diremo de altre cosse. Ma voio che sapiè che tuti quelli che adora (le) idole (de) queste isole, quando i pia algun omo che non sia so amigo, e che i non se possa recatar per danari, invida tuti i so parenti e amixl ala casa, e fano alzider colui che i a piado e si ’l manzano, e...