siano tutti tarteri: ma ve n’ha del Cattai; e non sono tutti a cavallo quelle guardie, ma gran partita a piede. La rendita del Gran Cane di questa provincia delli Magi non si potrebbe credere nè a pena iscrivere, e ancora la sua nobiltá. L’usanze de’ Magi sono com’io vi dirò. Egli è vero che quando alcuno fanciullo nasce, o maschio o femmina, il padre fa iscrivere il dì e l’ora e il punto e il segno e la pianeta sotto ch’egli è nato, sí che ogni uomo lo sa di sè queste cose; e quando alcuno vuole fare alcuno viaggio o alcuna cosa, vanno a’ loro astrolagi, in cui hanno gran fede, e fannosi dire lo loro migliore1. Ancora vi dico che, quando lo corpo morto si porta ad ardere, tutti i parenti si vestono di canovaccio, [cioè vilmente], per dolore: e vanno cosí apresso al morto, e vanno sonando loro istormenti, e vanno cantando loro orazioni d’idoli, E quando e’ sono lá ove il corpo si dee ardere, e’ fanno di carte uomeni e femmine, cavalli, danari, cammelli e molte altre cose; quando il fuoco è bene acceso, fanno ardere il corpo con tutte queste cose: e credono che quel morto, cioè colui, avrá nell’altro mondo tutte quelle cose da divero al suo servigio; e tutto l’onore, che gli è fatto in questo mondo quando s’arde, gli sará fatto, quando andrá nell’altro mondo, dagli idoli. E in questa terra èe il palagio del re che si fuggì, ch’era signore de li Magi, ch’è il piú nobile e il piú ricco del mondo; ed io ve ne dirò alcuna cosa. Egli gira dieci miglia, ed è quadro con muro alto e grosso, e attorno e dentro a questo muro sono molti belli giardini, ov’ha tutti buon frutti; ed havvi molte fontane, e piú laghi, ov’ha molti buon pesci. E nel mezzo si è il palagio grande e bello: la sala è molto bella, ove mangerebbono molte persone, tutta dipinta ad oro e ad azurro, con molte belle istorie; ond’è molto dilettevole a vedere, e per la
- ↑ Pad. * e secondo che i conseiano, cusì fano, o de l’andar o de star.