mezzo della cittá v’hae un monte, ove hae suso una torre, ove istá suso sempre uno uomo con una tavoletta in mano, e davvi suso1 d’un bastone, che bene s’ode dalla lunga: e questo fa quando fuoco s’apprendesse nella cittá, o che mischia o battaglia vi si facesse. Molto la fa ben guardare il Gran Cane, percioch’è capo di tutta la provincia dei Magi, e perchè n’ha di questa cittá grande rendita, sí grande che a pena si potrebbe credere2. E tutte le vie della cittá sono lastricate di pietre e di mattoni; e cosí tutte le mastre vie delli Mangi, sí che tutte si possono cavalcare nettamente, ed a piede altresie. E ancora vi dico che questa cittá hae bene tremila3 istufe, ove prendono gran diletto gli uomeni e le femmine; e vannovi molto ispesso, perochè vivono molto nettamente di lor corpo: e sono i piú belli bagni del mondo e i piú grandi, che bene vi si bagnano insieme cento persone. Presso a questa cittá a quindici miglia è il mare occeano, ed è tra greco e levante. E quine è una cittá ha nome Giafu (Ganfu), ove ha molto buon porto,4 e havvi molte navi che vengono d’India e d’altri paesi. E da questa cittá al mare hae un gran fiume, onde le navi possono venire infino alla terra5. Questa provincia delli Magi hae partita il Gran Cane6 in otto parti, e hanne fatti otto reami grandi e ricchi, e tutti rendono ogni anno trebuto al Gran Cane. E in questa cittá dimora l’uno di questi re, e hae sotto sè bene centoquaranta cittá grandi e ricche. E sappiate che la provincia delli Magi ha bene milledugento cittadi, e ciascuna ha guardie per lo Gran Cane, com’io vi dirò. E sappiate che, in ciascuna di quelle, il meno che abbia si sono mille guardie: e di tale n’ha diecimila e di tale ventimila e di tale trentamila, sí che il numero sarebbe sí grande che non si potrebbe contare nè credere di leggieri. Nè non intendiate che quegli uomeni
- ↑ Pad. con uno mazo.
- ↑ Berl. * e per questo la fano tanto guardare, azò che la non possa revelare.
- ↑ Berl. bagni.
- ↑ Pad. e vienghe grandisima quantitá de nave...
- ↑ Pad. * quel fiume passa per parechie altre contrade.
- ↑ Pad. in nuove regnami; e zascadun... á ’l so re... Questi nuove re è molto grandi e posenti, ma tuti sono ala segnoria del Gran Can, e convien che zascuno fázano raxon ogni ano de intrade e delle spese e delle altre cose ali fatori del Gran Can (Fr. as safators dou grant sire).