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Qui comincia il libro di messer Marco Polo da Vinegia, che si chiama «Melione», il quale racconta molte novitadi della Tartaria e delle tre Indie e d’altri paesi assai.

I (VI-VII)

Furono due nobili cittadini di Vinegia, ch’ebbe nome l’uno messer Matteo e l’altro messere Nicolao, i quali andâro al Gran Cane signore di tutti i tartari; e le molte novitadi che trovâro si diranno piú innanzi. E quali, giunti che fûro alla terra dov’era il Grande Cane, sentendo la loro venuta, fecesegli venire innanzi, e fecene grande allegrezza e festa, però che non avea mai piú veduto niuno latino; e domandògli dello imperatore, e che signore era, e di sua vita1 e di sua iustizia, e di molte altre cose di qua; e domandòli del papa e della Chiesa di Roma, e tutti i fatti e Stati di cristiani. E i due fratelli gli rispuosono bene e saviamente ad ogni sua domanda, però che sapeano bene il tartaresco.

II (VIII)2

Quando lo grande signore, che Cablai (Cublai) avea nome, ch’era signore di tutti li tartari del mondo e di tutte le provincie

  1. Pad. e come lui mantegniva suo imperio in iustizia..., e a che modo ello andava in oste...
  2. Pad. Come misier Nicolò e misier Mafio andò ambasiatori al papa per lo gran Caan, quello i mandasse (omeni de) seno per disputar.