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78 | le selve |
Gli cade giùFonte/commento: norm. di barba a somiglianza;
Adunco il rostro e breve; i lionati
Occhi saettan con baglior tremendo;
Vaste e candide orecchie esplica il capo;
Sono le gambe ruvide calzate,620
Brevi; munite di robusto artiglio
Le zampe, e l’ali e gl’ispidi lacerti
Stendonsi lunghi smisuratamente;
Alto la curva dipartita coda
Con le arricciate estremità s’aderge.625
Di vigor genitale esuberante,
Tuttaquanta la razza egli feconda,
Ed ora con l’oblunga ugna la terra
Raspando, il cibo si procaccia, or cauto
L’apparir d’una nube all’orizzonte630
Con la pupilla in su rivolta spia:
Lui non assalta la squamosa biscia
Barbarum in morem; stat adunca cuspide rostrum,405
Exiguum spatii rostrum; flagrantque tremendum
Ravi oculi; niveasque caput late esplicat aureis;
Crura pilis hirsuta rigent, juncturaque nodo
Vix distante sedet; durus vestigia mucro
Armat; in immensum pinnaeque hirtique lacerti410
Protenti excurrunt, duplicique horrentia vallo
Falcatae ad coelum tolluntur acumina caudae.
Ipse salax totam foecundo semine gentem
Implet, et oblongo nunc terram scalpurit ungui
Rimaturque cibos, nunc edita nubila visu415
Explorat cauto. Non illum squamea tuto