Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
66 | le selve |
Fiera la testa folgora a lui bello
E sul suo fronte la criniera danza,
Vibran gli orecchi, e dalla nereggiante405
Orbita grande la pupilla emerge;
Dalle narici dilatate fuma
L’alito ardente, la cervice ei leva
Come a terror de’ libici leoni
La cresta il gallo; il gallo che la luce410
Del dìFonte/commento: norm. affretta col suo vigile canto:
Valido il petto ed animoso, tutta
La vigoria de’ muscoli palesa;
Ardue le spalle e al cavalcare acconcia
La schiena omai; lungo i depressi lombi415
Corre duplice spina ed al ristretto
Ventre è di freno il ben ricolmo fianco.
Lussureggian le terga arrotondate,
E, di setole densa, irrigidisce
La lieve ondante coda; ampia la giubba420
Cui pulchro micat acre caput, luduntque decorae
Fronte comae, vibrant aures, atque orbe nigranti
Praegrandes extant oculi, tum spiritus amplis
Naribus it fervens, stat cervix ardua qualem
Praefert marmaricis metuenda leonibus ales;270
Ales quae vigili lucem vocat ore morantem;
Crescunt spissa toris lateque animosa patescunt
Pectora, consurguntque humeri, et jam sessile tergum est,
Spinaque depressos gemino subit ordine lumbos,
Et castigatum cohibent crassa ilia ventrem,275
Fundunt se laetae clunes, subcrispaque densis
Cauda riget setis, et luxuriantia crebrae