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60 le selve

Emular tentano, i cerulei quelli;
E su pei dolci clivi, e nelle chiuse
Valli, e lunghesso le silenzïose
Correnti, rigermogliano con vasto295
Palpitar l’erbe tremule, e sorride
Ogni cosa, ogni cosa lussureggia,
E sotto un astro amico riscintilla.
Graniscono le spiche: ai genitali
Soffi, di latte turgono gli steli300
Radi dell’orzo; i tralci dalle rotte
Gemme spremono il pianto, e sulle viti
L’acerba primaticcia uva apparisce:
Le rime de’ novelli alberi, nate
Pur mo, liete verdeggiano, e alla pia305
Materna pianta crescono i rampolli:
Mentre l’astretta a innaturali nozze,
Delle foglie non sue maravigliando,
I legittimi insiem rami confonde




Contendunt herbae, vernantque micantia late
Gramina per tumulos perque umbriferas convalles
Perque amnis taciti ripas; atque omnia rident,200
Omnia luxuriant, et amica luce coruscant.
Parturiunt stipulae frugem; et genialibusFonte/commento: v. pag. 255 auris
Pervia turgescunt lactentibus hordea culmis:
Palmes agit rupto lachrymanteis cortice gemmas;
Seque rudes primis monstrant in vitibus uvae:205
Dulce virent tenerae modo nata cacumina sylvae,
Succrescuntque piae pullornm esamina matri;
Ipsa sibi ignotas miratur adultera frondes
Arbor, et ascitis nativas inserit umbras.