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“Questo saggio di versioni poetiche, felicemente tentato da uno dei nostri più forti ed originali poeti, Luigi Grilli, è una riparazione ed una rivelazione: riparazione del torto che alla nuova poesia latina e a quella in particolar modo del quattrocento e del cinquecento avevan fatto i critici ed i poeti nostri, con l’averla negletta e abbandonata; rivelazione d’una nuova, squisita qualità del Grilli, quella di felice traduttore delle liriche latine. L’oblìo in cui era sin qui rimasta tanta parte dell’arte italiana, ha scosso l’anima del poeta, e l’ha spinto a risuscitare questi tesori della poesia antica a vita novella e più degna: e ciò egli ha compiuto in tal modo e con sì splendido risultato, che tutta una vecchia lirica è rinata per opera sua, fresca, rigogliosa, ed ha non pure riacquistato l’antico pregio, ma, animata dal soffio di lui, ha acquistato bellezze nuove ed un sapore di modernità, che le traduzioni fa parer cose originali „. — [R.] Cultura di Ruggero Bonghi, 1-15 ott. 1898, n. 19-20.
“Consilium a scriptore doctissimo susceptum commentario huic nostro, cui suprema cura est latinae linguae decus instaurare, quam gratum fuerit non facile verbis dixerim. Poemata selecta ex elegantissimis aetatis illius aureae scriptoribus, Beccadellio, Pontano, Politiano, Sannazaro, Tebaldeo, etc. veluti florum gemmarumque sertum nitidissimum sese praebent, quod nunquam profecto aetatis nostrae ignavia ac negligens ignorantia oblivione obruet. Interpres autem fidelissimus ac utriusque sermonis apprime callens vim, nervos, numerum ac elegantiam auctorum italice ita reddidit, ut ex inito cum latinis illis venustissimis vatibus certamine, non modo gloria cumulatum se discessisse, sed ed quantum lingua nostra possit, cum latino sermone comparata, satis ostenderit„. — I. A. (Vox Urbis, anno II, num. IX).
“.... Il Grilli ha affrontato le difficoltà tutt’altro che lievi dell’impresa e la sua versione ha pregi notevolissimi, tanto da superare ogni più serena aspettazione. È riuscita una tastiera, con note e toni che salgono da semplicissimi motivi poetici su tenui soggetti ai passi epico-lirici del Castiglione, del Sadoleto e altri.... Il traduttore sa ricomporre così bene entro di sè il pensiero dell’antico, che diviene cosa propria, e come tale egli l’esprime nella pienezza del verso.... Ci volevo un poeta, un uomo che avesse non arco di schiena, ma cuore e ingegno. Il poeta è venuto, e noi abbiamo la traduzione„. — G. Soli in un articolo “Luigi Grilli„, Cordelia anno XVII, n. 43.
“.... La lirica nuova latina è, come giustamente osserva il Trabalza nella sua prefazione, difficilissima ad esser tradotta. Che nessuno, com’egli scrive, potrebbe alla prova superare il Grilli, è forse affermazione un po’ ardita; ma è vero che il Grilli possiede
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