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30 | le selve |
Le capovolte marre in giavellotti,
Ed in celata il vomero stridente.420
Già le trombe guerresche con orrendo
Clangor le orecchie assordano, e dell’armi
Il minace fulgor la vista abbaglia.
E mentre il figlio di Citera eroico,
Seco l’agili mena arcadi schiere,425
E l’inviato a lui con fausto augurio
Pallante, audace giovane, e i Tirreni
Accompagnati dai piú lieti auspíci,
E a tante ardite imprese s’apparecchia,
Ecco il furente Rutulo, sospinto430
Da passïon malvagia, il fuoco avventa
Inutilmente alle troiane navi,
E maraviglia che altrettante ninfe
Sorgan d’un tratto a popolare i flutti:
Avido nondimeno egli di sangue,435
Irrompe negli accampamenti, e strage
Orribil mena, e pago alfin rinviene
Attritusque cava mutatur casside vomis:
Jamque aurem horrisono rumpunt fera classica bombo,
Armorumque minax perstringit lumina fulgor.
Dumque alacres secum in martem cythereius heros
Arcadas et missum auspicio Pallanta sinistro,275
Audacem puerum, melioraque fata sequutos
Tyrrhenos rapit, et tantis accingitur ausis,
Ecce furens rutulus saevoque instinctus amore,
Nequicquam in phrygiam jaculatus lampada classem,
Miratur subitas pelago consurgere nymphas:280
Nec minus irrumpit castris, altamque cruentus