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di angelo poliziano | 17 |
Ridendone in secreto, ai salci corre.185
Ma ne invitano omai cose piùFonte/commento: norm. gravi:
Lungi or di qua l’incredulo; e in divoto
Raccoglimento adorino gli eletti!
Dalle stellate regïoni Dio,
Dio stesso scende, dell’eterno Padre190
Pura essenza; e Colui, che tutto regge
Col suo volere, umana carne veste
Nel puro sen d’una fanciulla ebrea,
Onde sorrida al rinnovato mondo
Èra di pace. Oh! sovra tutti gli altri195
Avventurato figliuol mio verace,
Cui giacendo tra mezzo agli avellani,
Alla foresta, d’indagar fia dato
Quel che maturino i destini, e gli astri
Favorevoli annunzino; e che, fatto200
Del mio divinator spirito erede
Ricingerai delle cumane bende
Ad salices nymphe furtivo prodita risu.120
Sed majora vocant; nunc, o nunc omnis abesto
Impius, et casti linguisque animisque favento!
Stelligero Deus ille, Deus se fundit ab axe,
Aeterni mens certa patris; quique omnia nutu
Torquet, idumaeae se virginis inserit alvo,125
Aurea sparsurus redivivo saecula mundo.
Tu tamen ante alios felix, mea vera propago,
Cui licitum, in sylvis inter coryleta jacenti,
Rimari quid fata parent, quid pulchra minentur
Sidera; quique, mihi divini pectoris haeres,130
Enthea cumaeis incingas tempora vittis!
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