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di angelo poliziano 249

zioni vulcaniche. Ma l’Etna vomitò fuori soltanto le sue pianelle. Eraclito d’Efeso, filosofo difficile ed astruso, che da Lucrezio fu detto: clarus ob obscuram linguam.

Pag. 196, v. 781.

M. Anneo Lucano di Cordova, morto a ventisette anni. Sue opere: Riscatto di Ettore; la Discesa all’Inferno; l’Encomio di Polla Argentaria, sua moglie; Saturnali, Selve, Epigrammi, Orazioni; la Farsaglia. Lucano, com’è noto, condannato da Nerone perché partecipe della congiura di Pisone, morí facendosi aprire le vene e cantando versi del suo poema.

Pag. 198, v. 813.

Silio Italico fu prima causidico, poi poeta, autore delle Puniche. Fu console sotto Nerone, il quale fu ucciso mentr’egli esercitava quell’ufficio. Morí del mal del chiodo nella quiete degli studi e della campagna.

Pag. 199, v. 828.

Claudio Claudiano, epico di Alessandria d’Egitto, Il Poliziano, d’accordo con alcuni altri scrittori, lo vuol fiorentino, come nato da un mercante che fu solo di passaggio in Egitto, ove prese moglie e n’ebbe Claudiano. Sue opere: Il Ratto di Proserpina, le Lodi di Stilicone, la Guerra getica.

Pag. 199, v. 834.

Manilio, o, secondo altri, Mallio o Manlio, vissuto pare ai tempi di Augusto, attingendo alle dottrine egizie sull’astronomia, scrisse un’opera Astronomicon, in cinque libri.

Pag. 200, v. 843 sgg.

Tibullo cantò Plania sotto il finto nome di Delia; PropezioFonte/commento: Barbèra, 1867, Ostia, sotto quello di Cintia, e Cornelio Gallo la mima Citeride, sotto l’altro di Licoride. Caio Licinio Calvo, oratore e poeta, morto giovane, celebra in versi di sapore ca-