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di angelo poliziano 243


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Vati primitivi: Nerèo, veritiero e ingenuo; Prometeo che ammoniva il Satiro, il quale, vedendo per la prima volta il fuoco, voleva baciarlo: “Bada, ti brucerai la barba, becco!„; Temide, che ebbe tempio e oracolo nel Parnasso; Giove, sotto le spoglie di un ariete col nome di Ammone; Pane, vaticinante nel monte Menalo; Branco, pastore, il quale vuolsi ricevesse il dono del vaticinio per un bacio dato ad Apollo; Fauno, re e Dio del Lazio che dava responsi ne’ boschi d’Albunea; le Parche; le Sibille; i fratelli Marsi; Baci di Beozia; Oleno, antichissimo innografo greco; Lica, spartano, che, interpretando un oracolo, ritrovò le ossa di Oreste, senzachèFonte/commento: norm. i suoi corregionali non potevano vincere i Tegeati; le due colombe nere, venute d’Egitto, che con linguaggio umano prescrissero la istituzione di due oracoli, in Dodona e in Libia; Proteo, Dio marino e celebre indovino, dotato della facoltà di assumere ogni forma; Glauco, anch’egli Dio marino e vaticinatore; Idmone, figlio di Apollo; Mopso, figlio di Ampico, divinatori entrambi e argonauti; Melampo, interprete del linguaggio degli uccelli; Tiresia, uno de’ piú celebri indovini dell’antichità, il quale, chiamato giudice in una contesa tra Giove e Giunone, ed essendosi pronunciato contro la Dea, fu da questa accecato, ricevendo da Giove, in compenso, il dono della profezia; secondo altri, privato della vista per aver veduto Minerva nel bagno e donato del lume della mente per le preci di Cariclea; Amfiarao, tradito dalla moglie, e destinato ad essere inghiottito dalla terra nella guerra tebana; Polide, medico e indovino, che richiamò in vita Glauco per mezzo d’un’erba miracolosa; Calcante, figlio di Testore, sacerdote e augure de’ Greci in Troia; Zoroastro, astronomo incenerito per suo volere dal fulmine, che prescrisse agli Assiri di custodire gelosamente le sue ceneri se avevano caro di conservare il loro Stato.

Viene quindi ad enumerare i profeti della stirpe giudaica: Davide, uccisore del gigante Golia; Salomone, che innalzò il famoso tempio di Gerusalemme e compose il Cantico de’ Cantici; Mosé, autore dell’inno che levarono