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rapiscano a’ Greci; ai quali rimane. E seguita la battaglia; XVII. All’annunzio della morte di Patroclo, Achille si scuote. Il solo suo affacciarsi dal muro, caccia via spaventati i Troiani, che rimangono accampati fuori della città. Tetide consola il figlio nel dolore immenso per la morte dell’amico, e gli procura da Vulcano nuove splendidissime armi. Egli si riconcilia con Agamennone; ed entra in battaglia; XVIII, XIX. Giove, perché Achille non affretti l’eccidio di Troia, dà licenza agli Dei di combattere, ciascuno per la parte che piú gli piace; gli Dei scendono alla battaglia, e Achille combatte con Enea e con Ettore; ambedue sottrattigli dagli Dei. Furibondo si rivolta sugli altri Troiani, e ne fa orribile scempio. Il fiume Xanto, pieno di cadaveri, avvolge nelle sue onde Achille; il quale è salvato da Giunone, che manda Vulcano a bruciare il campo e il fiume. Battaglia di Numi: Minerva contro Marte e Venere; Apollo contro Nettuno; Giunone contro Diana. Infuriando tuttavia Achille, Apollo lo svia per inganno, acciò i Troiani possano salvarsi in città. Solo rimane fuori (tale è il fato) Ettore; XX, XXI. Fugge al venire d’Achille. Giove libra le sorti, e pronuncia la morte di Ettore. Consigliato da Minerva, questi si rivolta al nemico; e combattono. Ettore è ucciso e trascinato da Achille intorno alle mura, presenti i genitori; XXII. Funerali solenni a Patroclo; XXIII. Il corpo d’Ettore, tuttavia straziato dall’implacabile Achille, è poi reso da lui a Priamo, che viene nella sua tenda a supplicarlo e recargli il prezzo del riscatto. Ne’ funerali solenni di Troia ad Ettore si chiude il poema; XXIV.

Pag. 131, v. 649.

Telegono, figlio di Ulisse, uccise in conflitto, senza saperlo, il padre, di cui andava in traccia, con un’asta, la quale aveva la punta di tartaruga marina detta pastinaca.

Pag. 133, v. 686 sgg.

* L’Odissea: Ricongiunge alla guerra iliaca le gesta d’Ulisse, innanzi d’enumerar quelle che sono soggetto del