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gnete da Eraclea e Magnesia, città della Lidia, dove fu trovata). A questa induzione magnetica, com’oggi si chiama, accenna il Poliziano anche nella selva Nutricia (vv. 307-311).

Pag. 98, v. 56 sgg.

In Omero: Iliade, lib. I, vv. 423-25:

Perocché ieri in grembo all’Océano
Fra gl’innocenti Etïopi discese
Giove a convito, e il seguîr tutti i Numi.
(Vers. del Monti).

* Gli Etiopi erano ai Greci tipo di popolo giusto e perfetto. L’Oceano e Teti, generatori de’ fiumi e delle Ninfe, figli del Cielo e della Terra. Da Teti, nacque Dori; da Dori, Tetide, madre d’Achille.

Pag. 99, v. 82.

Vogliono alcuni che Plutone non avesse l’elmo; il nostro ebbe per fermo qui in mente il verso 845 del V dell’Iliade:

.     .     .     .     .     In arrivar, si pose
Minerva di Pluton l’elmo alla fronte,
Onde celarsi di quel fero al guardo.
((Vers. del Monti).

Pag. 100, v. 85 sgg.

Giano si raffigurava con una chiave nella sinistra come custode dell’universo: con la destra faceva il computo degli anni trascorsi.

Pag. 100, v. 88 sgg.

Vulcano, com’è noto, in odio al padre Giove perché sí mal composto, fu da lui con un calcio gettato dal cielo sulla terra, onde rimase zoppo. Di Saturno si sa che era rappresentato con i piedi costretti in strisce di lana, le quali gli erano tolte soltanto nelle sue feste (Saturnalia), che si celebravano per varî giorni nel dicembre, dopo aver conse-