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di angelo poliziano 227


Pag. 12, v. 114.

Anfione, figliolo di Giove e di Antiope, il quale fabbricò le mura di Tebe, patria di Manto, sonando la sua cetra.

Pag. 13, v. 128 sgg.

Allude a poemetti e versi giovanili erroneamente attribuiti dagli antichi grammatici a Virgilio: Dirae, Culex, Priapeia, Epigrammata, Aetna, Ciris.

Pag. 15, v. 156.

Cesare Ottaviano, il quale fu per qualche tempo condiscepolo di Virgilio quando frequentava le lezioni del retore Epidio.

Pag. 16, v. 169 sgg.

* Dà per ordine i titoli e i soggetti delle dieci Egloghe, che compongono la Bucolica virgiliana: Tityrus, Alexis, Paloemon, Pollio (Veste di nobilissima poesia la interpretazione data alla misteriosa egloga da sant’Agostino e altri scrittori ecclesiastici, che il fanciullo prenunciato in essa rinnovatore del mondo fosse il Messia. Cosí ella sarebbe un’eco de’ vaticini della Sibilla Cumana, i quali pure vengono citati da quelli scrittori. La interpretazione citata anche da Dante (Purg., XXII, 70) fu forse la principal causa della popolarità ch’ebbe nel medioevo il nome di Virgilio, la quale traspira pur da questi bei versi del nostro), Daphnis, Silenus, Meliboeus, Pharmaceutria, Moeris, Gallus.

Pag. 20, v. 241 sgg.

Georgica: la coltivazione de’ campi (lib. I) e degli alberi (lib. II); la cura del bestiame (lib. III) e delle api (lib. IV).

Pag. 24, v. 326 sgg.

* L’Eneide: Enea battuto dalla tempesta approda alle sponde affricane, ed è ospitato da Didone, lib. I; Racconta alla regina la caduta di Troia, la sua fuga e le sue