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La presente versione è condotta sul testo curato da Isidoro Del Lungo, e dal Barbèra pubblicato il 1867 nel volume: Prose volgari | inedite | e | poesie latine e greche | edite e inedite | di | Angelo Ambrogini Poliziano. Quel testo riproduco qui per gentile consentimento dell’editore e dell’illustre critico, del quale sono anche le note segnate con asterisco.

Non ho creduto mandare innanzi a questo volume notizia alcuna sulla vita e le opere del Poliziano: dopo gli studî magistrali del Carducci (Le stanze, l’Orfeo e le Rime di M. A. Poliziano; Firenze, Barbèra 1863), e, piú particolarmente, del Del Lungo (Florentia, Uomini e cose del Quattrocento; Firenze, Barbèra, 1897), la mia fatica poteva parer di tale che volesse recare i soliti vasi a Samo e le non meno solite nottole ad Atene.

Tuttavia non posso dispensarmi dal fare una piccola giunta alla nota della pag. 87 del Florentia, che piacque all’autore stesso suggerirmi.

Il libretto, cui ivi si accenna, dato come irreperibile, saltò poi fuori da un catalogo di libri antichi al Del Lungo, il quale però non giunse in tempo a impadronirsene; né l’acquirente aveva lasciato traccia di sé. Ha per titolo: Le primizie poetiche de’ frutti meno immaturi dell’Accademia


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