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6 le selve


Gli Argonauti ne risero: ma, in vero,40
Narrano, Orfeo, che a te molto gradevole
Quel pio tornasse giovenil pensiero.

Ed or Virgilio, crederlo ne giovi,
Allietar si dovrà, però che all’inclita
Sua fronte un serto io d’intrecciar mi provi.45

Alta si libra negli spazi immensi
Diva, che chiude in una nube il fianco;
Ma la sua veste è candida qual neve,
Radïosa è la sua chioma, ed un rombo
Leva con le sonanti ali d’intorno.5
Ella raffrena le smodate voglie,
Terribile ai superbi ella sovrasta,




Riserunt Minyae: sed enim tibi dicitur, Orpheu,
Haec pueri pietas grata fuisse nimis.
Me quoque nunc magni nomen celebrare Maronis
(Si qua fides vero est) gaudet et ipse Maro.30

Est dea, quae vacuo sublimis in aere pendens
It nimbo succincta latus, sed candida pallam
Sed radiata comam, ac stridentibus insonat alis.
Haec spes immodicas premit, haec infesta superbis