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di angelo poliziano | 5 |
Nell’aria tosto su le stanche penne25
Si libraron gli augelli; e nelle fauci
Ogni fiera crudel l’urlo contenne.
GiùFonte/commento: norm. le querce vocali a quelle notev4
Dalle balze discendono, ed il Pelio
Il disfrondato suo vertice scote.30
E col materno suon tutte le cose
Già commosso egli aveva, allor che stettesi,
E la sua lira flebile depose.
Achille audace vi si getta sopra,
E, le dita ferendosi, con ruvida35
Arte, un suo canto a modular s’adopra.
L’argomento ne chiedi? Ai carmi lode
Ei tributava dell’amabil ospite
E all’alta di sí gran cetra melode.
Jam volucres fessis pendere sub aethera pinnis,
Jamque truces videas ora tenere feras:
Decurrunt scopulis auritae ad carmina quercus,
Nudaque peliacus culmina motat apex.20
Et jam materno permulserat omnia cantu,
Cum tacuit, querulam deposuitque fidem.
Occupat hanc audax, digitosque affringit Achilles,
Indoctumque rudi personat ore puer.
Materiam quaeris? laudabat carmina blandi25
Hospitis, et tantae murmura magna lyrae.